Le perle da non perdere ai Corti da Sogni

E fu sera e fu mattina (di Emanuele Caruso, 2014)
Il film è ambientato nelle Langhe, colline in provincia di Cuneo. Durante i festeggiamenti in piazza per Sant’Eurosia, la vita tranquilla di Avila, un paesino di 2000 anime viene letteralmente sconvolta da un evento, che costringe i suoi abitanti a cambiare vita e abitudini per sempre. Giusto non svelare di più dalla trama di quello che sta diventando il caso cinematografico dell’anno: un film indipendente, una troupe molto giovane ha ottenuto i finanziamenti grazie all’utilizzo del cosiddetto “crowfounding”, cioè mettere in vendita quote del film ancor prima che venga realizzato e poi dividere tra gli “azionisti” parti dell’incasso della pellicola stessa. Grazie a questa tecnica, sono stati raccolti 40 mila euro che hanno permesso la realizzazione di un film parlato in dialetto piemontese e recitato da attori non noti, quindi un film certamente non facile da vendere. Dopo aver raccolto consensi e vere e proprie folle al botteghino in Piemonte, il film sta pian piano girando l’Italia e farà tappa sabato al Festival Corti da Sogni per una prima visione assoluta ravennate e probabilmente anche regionale. Un film sorprendente, maturo, non banale, che segue l’esempio di Giorgio Diritti e del suo Il vento fa il suo giro, che pure aveva raccontato la realtà di una regione (la Lombardia) limitrofa; un’opera ancora imperfetta ma affascinante e certamente da vedere, che si spera lanci un regista di sicuro talento. Non è l’unico caso di crowdfounding, quello di E fu sera, visto che anche i registi Luca Vecchi e Claudio di Biagio sono riusciti proprio così a realizzare il loro progetto Dylan Dog vittima degli eventi, di cui verrà presentata una clip prima della proiezione del film.

Un weekend di corti
Oltre al film appena citato, nella settimana del Festival Corti da Sogni, corre l’obbligo di segnalare qualche evento nel campo dei cortometraggi. Sabato sera, oltre alla proclamazione e visione dei corti vincitori, scelti nel concorso dei giorni precedenti, si assisterà a due proiezioni davvero speciali: Gregory Go Boom (di Janicza Bravo) è uno dei corti vincitori al Sundance Film Festival e parla del disabile Gregory (un Michael Cera qui maturo) che cerca la felicità tramite incontri combinati via internet; Mister Hublot è il fresco vincitore dell’Oscar come miglior corto animato, ed è un cartone franco-lussemburghese che parla di un signore strano (sia per occhiali e display sulla fronte), sia per i suoi disturbi ossessivi che lo tengono lontano dal mondo esterno e che a un certo punto si vedrà arrivare in casa un cane robot. Proiezioni rare e invisibili, perché purtroppo i cortometraggi, fuori dai festival, hanno vita che va dal breve al nullo.

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