Marilyn, il leggero omaggio al cinema dei tempi de Il principe e la ballerina

Marilyn,  di Simon Curtis (2011)
Una piccola storia di attori (e non) ambientata nel mondo del cinema. Nel 1956 il giovanissimo e ambizioso Colin Clark riesce a strappare un ruolo di terzo assistente alla regia del film di Lawrence Olivier Il principe e la ballerina, che vede come protagonista la splendida e già famosissima Marilyn Monroe. Ben presto tra i due si creerà un imprevisto, originale, favolistico e delicatissimo rapporto. Basato sul racconto dello stesso Clark, che è diventato con gli anni stimatissimo regista di documentari, il film di Curtis vuole essere un divertito e leggero omaggio innanzitutto alla star in questione, e in seconda battuta a un cinema che evidentemente non c’è più. Marilyn è, forse inevitabilmente, un film d’attori, dove giganteggia Michelle Williams (quanta strada da Dawson’s Creek), in un ruolo che non cerca la semplice imitazione fisica (che in effetti non c’è), ma l’empatia assoluta con un personaggio studiato nei minimi termini; ruolo che le è valso un meritato Golden Globe, una delle migliori performance viste quest’anno. Come se non bastasse, il film annovera un poker d’assi d’eccezione: se Kenneth Branagh è un Laurence Olivier perfetto e rodato, straordinari comprimari si rivelano Julia Ormond (che interpreta Vivien Leigh) e i veterani Judi Dench e Derek Jacobi. Merita una citazione anche l’ex amichetta di Harry Potter, Emma Watson. E il film? Un compitino svolto con dovere, un pretesto per mettere in scena una delle nostre più grandi star in un contesto inusuale, un film romantico come tanti altri che ha  il pregio di non essere banale. Poco più, qua siamo di fronte a una brillante reunion di grandi attori e giovani promesse. La sostanza non conta particolarmente, e comunque non stona.

Il principe e la ballerina, di Laurence Olivier (1957)
Togliamoci qualche curiosità sul film di cui Marilyn rappresenta a tutti gli effetti un “dietro le quinte”: Il principe e la ballerina è la prima occasione in cui il grande attore Olivier si cimenta con la regia di un film non tratto da Shakespeare, girando una commedia romantica. La trama parla di un incontro tra un nobile inglese e una ballerina americana, che pian piano scopriranno di essere innamorati. Guardando questo film, si riconoscono moltissime analogie e citazioni che il film di Curtis ha con questa sorta di predecessore: la storia sentimentale è vissuta quasi come una favola e ha un finale non scontato; l’estrazione sociale (e professionale) dei due protagonisti è decisamente diversa; infine, anche questo è un film di attori: se da un lato quindi la commedia risulta convenzionale, di grandissimo livello sono le interpretazioni di Laurence Olivier e di Marilyn Monroe. Un film che non piacque agli estimatori del grande Olivier, che aveva abituato il suo pubblico a Shakespeare o, al limite, a Hitchcock, ma che fece conoscere la Monroe oltreoceano, dopo che Billy Wilder (Quando la moglie è in vacanza) la consacrò tra le grandi star. Una trasferta inglese, quindi, fortunata e raccontata bene in Marilyn. Quanto a questa classica commedia, a più di cinquant’anni dalla sua realizzazione, non si può che parlarne bene: pur non essendo tra i capolavori del genere, il film diverte e si lascia apprezzare a cuor leggero. Proprio come, 55 anni dopo, il film che ne racconta le gesta. Il principe e la ballerina è disponibile in dvd, grazie a un’iniziativa editoriale che l’ha salvato dall’oblio.

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