Moonwalkers, folle ed esilarante film lontano dalle sale

Moonwalkers (di Antoine Bardou-Jacquet, 2015)
1969: la CIA è preoccupata per il possibile fallimento dell’allunaggio e per prevenire un tale disastro manda un agente veterano del Vietnam a Londra a contattare Stanley Kubrick per convincerlo a girare un finto sbarco da mandare eventualmente in onda. Il film si basa sull’esistente teoria complottistica che spiega che l’impresa di Armstrong e Aldrin fu un falso costruito in studio per battere sul tempo i sovietici nella corsa spaziale. Presentato allo scorso festival di Torino, Moonwalkers è una commedia esilarante e senza alcuna pretesa di analisi storica che prende di mira sia gli Stati Uniti accecati dalla Guerra Fredda, sia gli inglesi in un periodo troppo hippy. I personaggi principali infatti sono un “energico” agente CIA e uno squattrinato produttore inglese che si trova al posto giusto nel momento giusto e si inventa un finto Kubrick (il compagno di stanza tossico) pur di guadagnare soldi per lui facili. Finirà tutto in un mega bordello hippy a cercare di girare il film, tra droghe, servizi segreti e malavita locale. Moonwalkers è un film decisamente folle e irresistibile, una sorta di via di mezzo tra I Love Radio Rock e The Snatch, pieno di citazioni e condito da una violenza che in omaggio a Kubrick si può tranquillamente “ultra”. Il sommo regista aleggia in ogni momento, tra una citazione e un pezzo di colonna sonora, e si affianca in maniera bizzarra al mondo dei figli dei fiori qui affettuosamente preso in giro e portato al sublime dai due personaggi migliori del film, il finto Kubrick e il “vero” regista Renatus, esilarante fantoccio ispirato al Re Erode di Jesus Christ Superstar. Molto bene i due protagonisti, il mitico Ron Perlman e l’ex amico di Harry Potter Rupert Grint, rispettivamente un agente implacabile e un idiota totale. Si ride a squarciagola, in Moonwalkers, in ogni istante e ogni scena; certamente la conoscenza delle più famose opere kubrickiane e l’affetto per un preciso periodo musicale sono requisiti fondamentali, che lo renderanno a breve un film di culto. Peccato che da noi al momento non venga distribuito. Sottotitoli in rete.

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