Oblio per l’Allen romano, ma godiamoci Pasta Nera

To Rome with Love, di Woody Allen (2012)
«Mio fratello è figlio unico perché non ha mai giudicato un film senza prima vederlo», cantava Rino Gaetano, ma capita invece spesso il contrario, anche ai figli unici. Capita di evitare il cinepanettone di Natale, come si cerchi di schivare ogni prodotto adolescenziale che includa vampiri o ballerini. O che i figli unici più intransigenti tendano a lasciare che i vari comici televisivi restino in una scatola ormai non più catodica. Capita anche, a volte, di non andare a vedere un autore tanto amato, un po’ perché azzecca ormai un film ogni dieci anni (Match Point, Midnight in Paris), un po’ per il più classico dei passaparola, o dei passa-sms. Alcuni sms ricevuti: «Ho sempre amato Allen, e proprio per amore suo sono scappata dopo il primo tempo»; «Sono al cinema a vedere Woody Allen. È una cagata orrenda!!!!!! Fidati……» (linguaggio, punti esclamativi e punti di sospensione rispettati). A questo punto, per contrapporsi al grande Rino, si può citare il cinema western dicendo che essendo “uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo”, si lascia a fidati amici il gravoso compito di relegare questo Allen romano nell’oblio, senza dimenticarci che parliamo di un Re.

Pasta Nera, di Alessandro Piva (2011)
Chi non è nato ieri, si ricorderà un bellissimo e stralunato film pugliese, La capagira, debutto di questo regista, del quale dopo il valido Mio cognato (con Rubini) si erano un po’ perse le tracce. Nell’immediato dopoguerra, in un clima di collaborazione tra forze anti-fasciste, e col grande impegno dell’Unione Donne Italiane, molte famiglie emiliano-romagnole (e non solo) accolsero bimbi provenienti dalle zone meridionali più misere, per dar loro ospitalità e istruzione. Un atto di solidarietà, fuori tempo, raccontato tramite interviste attuali, archivi fotografici privati e filmati molto rari dell’Istituto Luce, un riuscito e lodevole tentativo di tenere viva la memoria storica di un paese la cui storia è ricca di iniziative di solidarietà che vedrà la luce sabato 12 maggio, alle 17.30, al Teatro Rasi nell’ambito del festival Corti da Sogni.

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