Personaggi che hanno fatto la storia

LINCOLN, di Steven Spielberg (2012)
Non la biografia dello storico presidente, ma la storia, attraverso le sue parole e le sue gesta, di uno dei momenti più importanti della politica americana: l’abolizione della schiavitù avvenuta negli Stati Uniti nel 1864, durante la Guerra di Secessione, poi vinta contro gli Stati Confederati proprio sotto la guida di Lincoln. Il film parla quindi di quella che è considerata una delle prime, e sicuramente la più famosa e sudata, trattativa politica della storia del mondo, portata a compimento da un presidente repubblicano che ha fatto breccia tra le file dei rivali democratici per l’ottenimento del voto. Sullo sfondo, una famiglia che spesso si è sentita tenuta ai margini dal Lincoln uomo. Interpretato magistralmente da un Daniel Day Lewis da Oscar, il Lincoln di Spielberg vuole essere una celebrazione della grande democrazia americana, rappresentata da un evento epocale. Dal punto di vista didattico, formale e della trama ci riesce, perchè la costruzione di questa sudata votazione è resa con grande mestiere dal regista, aiutato da una scenografia perfetta. Quello che non convince del film è proprio il carattere didattico dello stesso, nient’altro che due ore di chiacchiere che sfociano in una scena finale certamente a effetto, ma il cui potenziale emotivo è smorzato dalla stanchezza di uno spettatore a cui pare di aver assistito alla versione deluxe di una tribuna politica. Paragonata a queste ultime, quelle italiane, il film è decisamente meno divertente e squallido, ma un po’ di noia, ripetitività e ansia da prestazione si palesano presto. Il resto del cast è sicuramente molto buono, ma ovviamente funzionale alla lezioncina spielberghiama. Pur senza disprezzarlo e lasciando allo spettatore la decisione di interessarsi o meno alla vicenda, si può concludere che abbiamo già recentemente avuto un Oscar vinto da un film simile, ma con molto più brio ed efficacia, ed è stato Il discorso del Re.

HO INCONTRATO JIMI HENDRIX, di Bill Fishman (2003)
Sempre a proposito di personaggi che hanno fatto la storia, immaginando che siate appassionati di rock e cinema, c’è da restarci di stucco quando, spulciando distrattamente nei cestoni dei dvd dei media store, si trova un film con questo titolo. A circa cinque euro. In 2 minuti si è già alla cassa a pagarlo. Le aspettative non sono molte, altrimenti sarebbe una cult movie che tutti conoscerebbero benissimo. Eppure lo si è comprato perchè dalla scatola non sembra una fregatura: il film narra di un episodio autobiografico del cantante Howard Kaylan dei californiani Turtles (se non li conoscete, correte a sentire Happy Together o Eleanore su youtube), che li vide sbarcare nel 1967, semisconosciuti, a Londra. Girando per locali, il gruppo incontrerà alcune delle più grandi star d’epoca, mentre lo stesso Kaylan si vedrà invitato a cena dal grande Jimi (titolo originale infatti è “La mia cena con Hendrix”). Come recitavano certi manuali, questo è un film “for dummies”, una storia principalmente rivolta a ragazzini alle prime armi col rock: la storiella, puerile e semplice, procede a colpi di concerti e di caricature di star famosissime, per poi culminare nell’episodio centrale del film. La maggior parte delle star sono imitazioni fedelissime agli originali, si tratta quasi di sosia, il cui comportamento macchiettistico a volte è gradevole (Brian Jones, i Beatles e lo stesso Hendrix), a volte ridicolo (Jim Morrison). Il film è un onesto, sgangherato, simpatico, a volte maldestro ma divertente ritratto di un bellissimo periodo, narrato con nostalgia e affetto. Una cartolina disponibile in Dvd, nei cestoni.

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