E dopo quello su Craxi, andate a (ri)vedere il film su Buscetta

Il Traditore Buscetta FavinoIl traditore (di Marco Bellocchio, 2019)
Dopo aver parlato di Craxi, continuiamo a ripercorrere gli anni della cosiddetta Prima Repubblica riprendendo in mano il film di Bellocchio sul primo pentito di mafia della nostra storia, Tommaso Buscetta, anche qui interpretato, sempre in maniera magistrale, da Pierfrancesco Favino. Il film, uscito lo scorso maggio in sala (ma non su queste pagine), non è riuscito a ricevere la candidatura per l’Oscar come Miglior Film Straniero ma ha spopolato ai Nastri d’Argento (premio principale italiano insieme con i David di Donatello, ma leggermente più anziano) vincendo numerosi riconoscimenti tra cui quello come Miglior Film.

Ambientato a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, il film ripercorre velocemente l’ascesa e la latitanza di Buscetta, per focalizzare su come grazie a Giovanni Falcone sia diventato pentito e di conseguenza “traditore” di Cosa Nostra, in aperto contrasto con Pippo Calò, che secondo Buscetta è il vero traditore dei valori tradizionali mafiosi, che non prevedevano una così grande sete omicida di potere.

Buscetta è stato un personaggio ambiguo, scomodo, probabilmente opportunista ma che inevitabilmente ha tracciato un solco tra il passato e il presente della nostra Storia d’Italia, diventandone di fatto un suo narratore.
Bellocchio racconta la vicenda con realismo, anche se non abbandona del tutto la sua dimensione onirica e grottesca nella centrale e topica scena del maxiprocesso, dove i mafiosi vengono mostrati in tutto e per tutto come bestie in gabbia. Ma è soprattutto interessante la struttura circolare del film, in cui ogni personaggio è visto come traditore di un altro, fino a ricongiungere una catena di sensazioni e visioni di un paese dilaniato da questi scontri e abusi di potere. Bellocchio lascia la chiave in mano ai suoi personaggi liberi; liberi di raccontare e di potersi difendere, e di lasciare allo spettatore eventuali soggettive empatie.

Infine, il regista, nel concedere il suo tocco, non dimentica mai due fuochi importanti: la storia e i suoi protagonisti, rappresentati comunque con rigore, concretezza e lucidità, senza concessioni e senza fughe, rispettandone tempi, luoghi e punti di svolta, tragedie comprese, rappresentate con agghiacciante realismo.
Film lungo ma dal ritmo incalzante, recitato molto bene da tutto il cast, dal già citato Favino all’ottimo Falcone del siciliano e bellocchiano Fausto Russo Alessi. Il film è disponibile in streaming nelle principali piattaforme, e in supporto fisico.

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