Ritorno al fantastico per Terry Gilliam e, dal Nightmare Fest, White Lightnin’ e altri incubi

Parnassus di Terry Gilliam
Il grande Terry Gilliam, dopo una ventina d’anni passati tra (buoni) film drammatici (La leggenda del Re Pescatore, L’esercito delle 12 scimmie), e qualche favola poco incisiva (I fratelli Grimm), torna alla sua grande passione: un fantasy che fonde animazione (sua) con personaggi in carne e ossa; realtà e fantasia, con la seconda sempre vista come evasione da un mondo che non dà respiro a personaggi originali e stravaganti.

Il dottor Parnassus è stanco della vita e della sua immortalità e cerca di sopravvivere facendo il “busker” con un teatro ambulante, offrendo agli spettatori una fantomatica purificazione, ottenuta passando attraverso uno specchio magico piazzato in scena. E attraverso questo specchio ci passerà Tony, che a seconda dei suoi sogni e dei suoi desideri, assumerà sembianze diverse. Come tutti ormai sanno, dopo la morte di Heath Ledger, per continuare le riprese del film si sono amichevolmente alternati Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell, con sfumature e approcci al personaggio diversi e tali da rendere grande omaggio all’attore scomparso. Ma su chi sia veramente Tony, chi sia Parnassus, la figlia Valentina o il diavolo in persona (Tom Waits), ognuno di noi si farà un’idea propria, ispirata da quelli che sono i sogni, le fantasie e visioni ininterrotte di questo settantenne regista. Non piacerà a tutti, non è adatto ai bambini, ma a chi vorrà entrare in questo specchio magico sotto forma di sala cinematografica, allora forse il film fungerà davvero da purificazione. 7 1/2
Filmografia fantasy-Gilliam: Monty Python e il Sacro Graal (1975), Jabberwocky (1977), I banditi del tempo (1981), Brazil (1985), Le avventure del Barone di Munchausen (1989), Tideland (2005).

White Lightnin’ di Dominic Murphy
L’ultima edizione del Nightmare ci ha portato in territori dell’orrore sicuramente più estremi di quelli a cui siamo abituati. I film che escono in sala, i film noleggiati, e ancor meno i film in televisione non arrivano a tinte così forti, non solo di paura e violenza, ma anche di inquietudine e pazzia. Sono questi i temi principali di quest’ultima edizione, che ha avuto la sua punta di diamante in un film non horror nella sua definizione classica (non c’è sovrannaturale, non c’è tensione, non ci sono morti misteriose), ma che rappresenta una delle schegge di follia più impressionanti della cinematografia horror recente: White Lightnin’. Il film è ispirato alla vita di Jesco White, danzatore che sin da bambino sniffava benzina e gas per accendini, e il cui cervello ben presto va in cenere. Jesco incontra e s’innamora di Cilla (interpretata dalla mitica principessa Leila, Carrie Fisher, 30 anni e 30 chili dopo), che non riuscirà a salvarlo da quell’inferno che gli scorre nelle vene. Film ironico e leggero all’inizio, segue progressivamente la caduta dello stesso protagonista passando dal cupo al violento, finendo in un vortice di allucinazione collettiva data dalla soggettiva del protagonista che scivola dritto verso la pazzia. Il vero Jesco vive ancora, sempre sospeso tra droga e arresti.
Tra i film in concorso è interessante citare The Descent 2 che piacerà a tutti coloro che hanno amato il primo, visto che questo ripercorre esattamente al contrario il percorso delle protagoniste; mentre decisamente da dimenticare il pubblicizzato Coffin Rock, realizzato dai produttori di Wolf Creek, quello sì, un buon horror.

Filmografia del Nightmare Film Fest 2009, con auspicio di visibilità: White Lightnin’ (Dominic Murphy), Dark House (Darin Scott), The Descent 2 (Jon Harris), Life And Death Of A Porno Gang (Mladen Djordjevic), The Human Centipede (Tom Six - vincitore del festival).

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