Saluti di mezz’estate, senza perdere di vista il cinema

Prima di ritrovarci a settembre con il consueto, attesissimo, imperdibile e autoreferenziale Report dal Festival di Venezia, cerchiamo insieme di capire cosa segnalare in questo mese per non farvi mancare il vostro amato cinema, senza dimenticare che nelle arene estive potete recuperare i film perduti.

I colossal: IL CAVALIERE OSCURO – IL RITORNO e PROMETHEUS
Bene, fingiamo che non leggiate i giornali, non abbiate facebook, non consultiate l’informazione online e annunciamo con squilli di tromba due nuovi capitoli di altrettanto importanti saghe. Il cavaliere oscuro sarebbe l’ennesimo Batman, fumetto sempre ben tradotto in celluloide, terzo capitolo di quest’ultima sua edizione (regia di Christopher Nolan, con Christian Bale) che si è rivelata superlativa in tutti i suoi aspetti, attori, regia, sceneggiatura e azione. Al di là dei fatti di cronaca, la critica ha accolto molto bene in patria il neonato pipistrello, mentre noi lo vedremo solo a fine agosto. Prometheus è il prequel del mitico Alien (1979) ed è lo stesso Ridley Scott a dirigerlo. Operazione rischiosissima, visto che anche lo stesso Scott sono anni che non firma un film convincente (Thelma e Louise è del 1991), e che per ovvi motivi ha dovuto cambiare cast, che annovera però la rivelazione dell’anno Michael Fassbender. I rumors lo danno come un’operazione un po’ commerciale, molto staccata dall’originale e che indichi una serialità dell’operazione. Un po’ alla Guerre Stellari, per intenderci. Speriamo di no. Uscita italiana a metà settembre.

La rivelazione: MEDIANERAS, di Gustavo Taretto (2011)
Medianeras non è il titolo di punta di agosto 2012, ovviamente, ma forse la commedia da scoprire, un’opera prima argentina che tanto è piaciuta al Festival di Berlino. Introdotto da una panoramica affascinante e inquietante della realtà metropolitana di Buenos Aires, incentrata non a caso sui suoi edifici, definiti come scatole da scarpe, fino a zoomare sui nostri due solitari protagonisti, che potrebbero vedersi tramite finestre costruite illegalmente nelle “medianeras”, che sono le parti cieche di ogni edificio (né fronte né retro). Martin e Mariana abitano quindi vicini, ma non si conoscono, e con le loro voci fuori campo presentano i loro caratteri e quelle che probabilme sono le cause delle loro solitudini: Martin è un disegnatore web che sta collegato al suo computer 24 ore su 24, soddisfando ogni suo bisogno primordiale; Mariana, laureata in architettura, allestisce vetrine ed è alla ricerca di se stessa e di un uomo che non riesce nemmeno a immaginarsi. I due condividono tanti interessi, e lo spettatore capisce immediatamente che sono la coppia perfetta, ma durante il film si incrociano continuamente senza conoscersi, spesso anche vivendo nello stesso luogo e insieme, situazioni paradossali. Paragonato a 500 giorni insieme, il film ne è invece l’antitesi, visto che parla di giorni e giorni trascorsi tutt’altro che insieme, anche se il modo di narrare e di girare dell’esordiente Taretto è simile alle commedie indie americane. Certo, i ritmi sudamericani non sono quelli newyorkesi e nella parte centrale il film manca un po’ di ritmo. Ma la breve durata (i fatidici e ottimi novanta minuti) e la forte simpatia dei protagonisti cancelleranno presto ogni segno di noia. In uscita nei cinema a fine agosto, una commedia da vedere.

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