Sentimento e poesia per quarantenni

NOI SIAMO INFINITO, di Stephen Chbosky (2012 )
Capita. A volte capita che quando da quarantenne si guarda una storia di liceali ambientata nel 1991 il trasporto possa essere superiore del solito. A volte capita di commuoversi nel ritrovarsi in alcuni gesti che non si vedono più, come la conquista dell’amata attraverso una compilation registrata con la lussuosissima doppia piastra; o nel cercare spasmodicamente una canzone bellissima sentita alla radio, cercando di canticchiarla a più amici possibile, ascoltando continuamente quella stessa stazione radio, o andando in discoteca con l’orecchio ben attento, senza sapere che fosse Heroes, di David Bowie; capita anche di andare a una festa, ballare un lento, sballarsi e baciare la ragazza dei tuoi sogni senza che lei neanche se ne accorga. Capita, spesso, di non trovare le parole, o perderle al momento giusto; capita anche di trovare degli amici, non importa quale sia la loro età, che condividano con te paure, sogni, fragilità e soprattutto errori di un’età in cui “si è sciocchi davvero”, dice Guccini. Capita, a chi vive la propria vita e i propri sogni giorno per giorno, non dimenticando che “quando hai diciassette anni è come averne sedici”; capita a chi sa che la vita è fatta di immagini e foto spesso diverse solo per colori e angolatura, e che queste foto pur ingiallite vivono per sempre nell’album dei tuoi ricordi; capita che non dimenticherai mai il momento in cui ti sei sentito davvero vivo, immortale, al fianco delle persone che ami maggiormente. E che la vita di ognuno di noi ha una colonna sonora ben precisa, e “senti quella canzone, su quella strada, insieme alle persone a cui vuoi più bene al mondo, e in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito!”. Il titolo originale è The Perks Of Being A Wallflower, e già suona bene. Wallflower, fiore da muro, è una metafora della timidezza, e la frase significa “i pregi dell’essere timidi”. L’omonimo libro (del 1999) da cui è tratto il film, è uscito una decina d’anni fa col titolo Ragazzo da parete. Tutti e tre i titoli, per una volta, sono molto belli, poetici, azzeccati e coerenti con la storia. Una piccola gemma, da non perdere per i giovani e per la nostra generazione, un piccolo film che farà vivere grandi emozioni, anche grazie ai tre magnifici giovani attori, tra cui l’ex Ermione Emma Watson.

FRIENDS WITH KIDS  di Jennifer Westfeldt (2012 )
In principio fu Harry ti presento Sally. Era il 1989 e la commedia romantica assisteva a una rivoluzione, stilistica e qualitativa. Era il 1994 (1997 in Italia, giusto per rimarcare la puntualità) quando Friends, attingendo a piene mani dallo spartiacque Harry/Sally, portava questa freschezza nel telefilm, e nel mondo dei trentenni. Da qui, un fiume in piena di produzioni non tutte eccellenti, ma che sicuramente hanno creato un filone (anche nelle versioni femminil/femministe, Sex And The City) che tuttora resiste solidamente nel mondo. Eccetto che in Italia, perchè questa gradevolissima commedia in pieno stile Harry/Sally/Friends (qualcuno trovi una definizione più agile, grazie) da noi non ha visto ancora la luce. La storia di sei amici a cena prende una piega precisa: due coppie su tre diventano genitori, mentre la terza, pur non essendo mai stata nè coppia nè genitori, decide di diventarlo. Incentrata ovviamente su questi ultimi, il film narra un originale compromesso che difficilmente tiene a distanza i sentimenti probabilmente veri e fa sì che un evento nato per gioco o per necessità diventi un vero deus ex machina. Condito da dialoghi brillanti e situazioni divertenti, lo sviluppo è buonista, per non dimenticare che siamo in una commedia. Peccato, perchè Friends With Kids si avvale di tanti bravi attori, da Adam Scott a John Hamm, e con un po’ più di coraggio avremmo avuto qualcosa di meglio di quello che però realmente è: un’ottima commedia.

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