Una serie (furba) che appassiona, commuove, fa saltare e ballare

Daisy Jones & The Six (Miniserie, 10 episodi, 2023)

Tramite la tecnica del mockumentary, che è la narrazione di una storia fittizia tramite il realistico mezzo del documentario, la serie narra le gesta della band del titolo da inizio a fine anni Settanta, dalla nascita all’improvvisa separazione al culmine della fama.

Incalzato dalla trascinante sigla iniziale Dancing Barefoot di Patti Smith, il lungo film narra, attraverso interviste realizzate vent’anni dopo, le storie inizialmente parallele del genio ribelle Daisy Jones e della band dei Six (erano 5 più la fotografa Camila, personaggio centrale), capitanata da Billy Dunne coadiuvato dal fratello Graham.

L’incontro tra le due realtà farà esplodere la miccia del salto di qualità in fatto di creatività, fama, sentimenti, sensualità e suc- cesso, tutto affidato proprio al fragilissimo equilibrio tra Billy e Daisy. Tratto dal bestseller della scrittrice Taylor Jenkins Reid, e ispirato per quanto riguarda storia e performances ai Fleetwood Mac, Daisy Jones & The Six è una splendida (anche se un po’ lunga e a volte divagante) cavalcata di divertimento costituito da grande musica, sentimenti, contrasti, rapporti con droghe, famiglia e la difficile e affascinante realtà della Los Angeles di quegli anni. Nella serie non manca nessun elemento caratterizzante del periodo, e aver creato (con abilità) questo mix ha sicuramente contribuito sia a trasmettere passione allo spettatore, sia a far storcere il naso ai critici e ai musicofili, che la troveranno sicuramente troppo ruffiana.

Ma voi spettatori lasciatevi andare e appassionatevi, non ci vuole nulla. Il cast è una rivelazione assoluta, a partire dalla coppia di frontmen Sam Claflin e soprattutto da Riley Keough, nipote di Elvis Presley (figlia della recentemente scomparsa Lisa Marie), animale da palcoscenico, anima inquieta, splendida musa itinerante e soprattutto femme fatale; non sono da meno i comprimari, dove si segnalano le splendide Camila Morrone (recentissima ex di Di Caprio), Suki Waterhouse (attuale moglie di Robert Pattinson) e il veterano Timothy Olyphant. Messo in chiaro che non siamo diventati una rubrica di gossip, passiamo alla musica, un abile (ed ebbene si, furbo) mix di grandi successi dell’epoca e di pezzi originali raccolti nel reale disco Aurora, pubblicato anche nel mondo reale con le voci di Calflin e della Keough. Questa serie appassiona, commuove, fa saltare e ballare, ed è esattamente come la musica di quel periodo: nulla di nuovo, nessuna invenzione particolare, solo e semplice piacere dell’ascolto e della visione.

Speriamo finisca qui, perché il finale (leggermente diverso dal libro, poi confrontate), è forte e perfetto. Scritto da Scott Neustadter e Michael H. Weber (500 giorni insieme) e diretto da James Ponsoldt (The Spectacular Now), Daisy Jones & The Six è in ottime mani ed è assolutamente da non perdere. Su Prime.

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