Sogni di mezza estate la parabola ascendente di Jaume Balaguerò

Bed Time di Jaume Balaguerò (2011)  
Cesar (il fantastico Luis Tosar di Cella 911) è un portiere di condominio cronicamente infelice che cerca, senza farsi individuare, di far soffrire anche le persone che abitano il suo stabile. Così, giorno per giorno (come scandisce il film stesso) appronta macabri scherzi ai condomini, con “attenzioni” particolari alla bellissima Clara, di cui è sicuramente innamorato, contro la quale si accanirà in un gioco di sottile e feroce sadismo. La carriera del regista Balaguerò è divertente e atipica: dopo tre horror “giovanili” totalmente disastrosi, come Darkness, Nameless e Fragile, tra l’incredulità generale se ne esce con un bellissimo horror, Rec, a cui dà un seguito ancora più bello, ponendolo finalmente all’attenzione generale. Bed Time (in originale Mientras Duermes, titolo più efficace, ma abbiamo ben visto di peggio) conferma la maturità dell’artista: a metà tra thriller e noir, con tanto di voce off di un protagonista che più nulla ha da chiedere alla vita, il film è un abilissimo mix tra suspence e introspezione, che ha come fulcro questa figura affascinante e inquietante. Cesar, che svolge un lavoro che nessuno farebbe, è al centro di tutto, conosce le vite degli altri e sa come abbassarne il livello, fino a trasformare le loro esistenze in una sorta di ricatto morale senza neanche lasciare traccia di chi sia il mandante. Un gioco costruito benissimo, visto che spesso, involontariamente, si tende a prendere le parti del terribile Cesar, nelle sue incursioni notturne nell’appartamento della donna di cui nel profondo del suo animo è innamorato, che va a letto inconscia e leggera (e con un pigiama juventino, per gli appassionati), e che si sveglia in modo altrettanto inconsapevole e felice. Un dramma, un thriller, un esercizio di passione e tensione che non vi mollerà per nessuno dei cento minuti di film, e che sfocerà, tra violenza e humor nero, in un inaspettato finale. Un altro tassello alla filmografia dell’ormai bravo regista spagnolo, un esercizio di suspense imperdibile in questi giorni caldi. Per concludere, una curiosità quasi inquietante: i due protagonisti, nella vita reale, stanno insieme. Guardate il film, per (non) credere. In uscita a fine luglio.

Rec – Rec2 di Jaume Balaguerò (2007-2009)
Pur riprendendo temi e idee già rodati, con Blair Witch Project in testa, Balaguerò crea una coppia di horror convincenti e destinati a restare a lungo nell’immaginario del cinema di genere europeo. Girato tutto in soggettiva da una troupe televisiva che riprende in diretta l’evento, il film narra di un’apparentemente innocua chiamata di pompieri in una palazzina che diverrà, per troupe, pompieri e spettatori, un autentico viaggio all’inferno, tra presenze e creature infestate. La macchina da presa è perfetta e la grandezza di Rec sta nel fatto che la bravura registica catapulta di fatto lo spettatore dentro la palazzina maledetta, a fianco degli smarriti e spaventati protagonisti. In Rec2 la grandezza nel raddoppiare le telecamere e, di conseguenza, i punti di vista, all’interno della stessa palazzina e proprio dove terminava il primo capitolo. Si torna più “al cinema”, uscendo solo parzialmente dalla realtà narrata, ma le trovate riescono a essere ancor più efficaci del suo predecessore: ci si inquieta, spaventa e si parteggia. Insomma, ottimi horror, entrambi disponibili in dvd.

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