“Stanlio e Ollio”, delizia primaverile alla portata di tutti

Stanlio e Ollio (di Jon S. Baird, 2018)
Stanlio OllioDopo un incipit ambientato nel 1937 che segnò il primo momento di crisi della coppia comica, il film si concentra sulla tournée teatrale che di fatto ha concluso la loro carriera nel 1953. Stan e Ollie (detto Babe) hanno superato la soglia dei sessant’anni, la loro vita è cambiata rispetto a quando erano star e si concedevano agli stravizi, e soprattutto per Babe insorgono grossi problemi di salute.

Non amo i biopic ma le voci di corridoio (leggasi l’accoglienza più che positiva avuta alla Festa del Cinema di Roma) parlavano un linguaggio fin troppo chiaro: il film dello sconosciuto (da noi) e bravissimo Jon Baird non è solo un rigoroso e doveroso omaggio a due leggende, ma allarga lo sguardo sul mondo dello spettacolo e sui cambiamenti del rapporto tra arte e media, attraverso i suoi protagonisti. Alla fine degli anni trenta il cinema e il teatro la facevano da padrone, mentre negli anni cinquanta la neonata televisione attirava maggiormente l’attenzione della gente, a scapito delle sale; curioso che sia la stessa televisione, nell’anno in cui è uscito il film, ad essere a sua volta in crisi.

Il film fa sicuramente leva sia su trucco e costumi, che sui suoi due attori protagonisti, davvero straordinari: se John C. Reilly è un Babe burbero e sofferente, è lo Stan di Steve Coogan a dominare splendidamente la scena, caricandosi sulle spalle la magia di un film crepuscolare, sicuramente divertente soprattutto nei gustosi personaggi delle mogli (anche loro magnificamente interpretate), ma indubbiamente malinconico e addirittura commovente soprattutto nella seconda parte, quando si assiste a un vero e proprio apologo sull’amicizia e sull’essere una coppia di artisti che è invecchiata insieme.

Ma il film non è solo attori e costumi, è diretto molto bene con un bellissimo piano-sequenza iniziale e un’attenzione davvero delicata per alcuni particolari che non possono essere svelati (anche se il finale “muoiono tutti” è ahimè scritto…); inoltre la durata di 97 minuti dà ritmo alla storia e lascia fortunatamente a casa inutili lungaggini ed eccessive celebrazioni, che non mancano ma non appesantiscono assolutamente il racconto.

Stanlio e Ollio è una delizia primaverile alla portata di tutti, per i nonni che hanno vissuto le gag, per i genitori che le hanno viste in tv postume, ma anche e soprattutto per i bambini, perché il film ci insegna che questi due signori un sorriso a loro lo hanno sempre fatto, anche nei momenti di difficoltà. Un viaggio in un mondo che non c’è più, consigliato a grandi e piccini. In sala.

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