Super 8, un film pessimo che vi consiglio, perché…

Premessa (stavolta sì): una buona recensione non dovrebbe dire al lettore se guardare un film o meno in base ai gusti dell’autore, ma dare elementi oggettivi che il lettore prenderà in considerazione in base ai suoi, di gusti. Scrivo così perché sto per consigliare a una buona parte di chi legge, di andare a vedere un film pessimo sotto molti punti di vista. Intanto il film vuole essere un omaggio a un certo cinema adolescenziale del periodo fine ’70 – inizio ’80: si parte da Stand By Me, si passa per i Goonies, ET, Explorers, fino ad arrivare dritto a Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. Prodotto non a caso da Spielberg, Super 8 parla di un gruppo di adolescenti che mentre girano un filmino (Super 8 è il formato diffuso nel 1979, anno di ambientazione) assistono a uno spaventoso e misterioso incidente ferroviario. Il mistero si infittisce quando poco dopo l’accaduto, si presenta l’esercito degli Stati Uniti. Visitatori in arrivo? Iniziamo dai pregi: ritmo, attori (Elle Fanning, già protagonista di Somewhere, è magnifica) e ambientazione sono ad alti livelli. Il problema è la sceneggiatura, che va dall’improbabile allo stucchevole: una jeep travolta da un treno si ammacca e il conducente ne è solo lievemente ferito, con l’esercito in città un gruppo di ragazzini riescono a introdursi in ogni luogo, il padre-coraggio che si trasforma in rambo e fa tana liberi tutti e l’immancabile funerale iniziale con tanto di dedica finale. C’è anche la morale bipartisan: i militari sono ottusi e cattivi, ma il ragazzo che si fa le canne è un completo idiota. Cerchio e botte serviti. L’ultima parte, poi, è talmente prevedibile che si inizia a sperare che i due protagonisti siano fratelli, che il mondo finisca il 22 dicembre 1979, o che da qualche parte si materializzi Luke Skywalker, ma si resta ampiamente delusi: sorprese zero. Unica perla finale, i titoli di coda che mostrano il filmino girato dai ragazzi, di gran lunga superiore al resto del film. Si può infierire ulteriormente, dicendo che i modelli anni ’80 citati dal film sono riusciti a creare della fantascienza con tecniche ed effetti di quasi trent’anni fa, mentre Super 8 si avvale di un’evoluzione e tecnologia superiore che deraglia dai binari di ogni sensazione che potremmo avere: suspence, orrore, sentimento, partecipazione. Ma è ora di convertire questa inesorabile stroncatura in qualcosa di utile per l’umanità ravennate (e dintorni) che legge questo articolo: se siete inguaribili romantici, se non c’è bisogno che tutto coincida alla perfezione, se gli anni Ottanta in realtà per voi sono stati un grande periodo, se ET vi è più simpatico di Alien, o se preferite gli alieni del Terzo Tipo piuttosto che quelli di Tim Burton, Super 8 è il film che fa davvero per voi. Parola di recensore.
L’invisibile di questa settimana è Outrage, di Takeshi Kitano. Presentato a Cannes nel 2010, il film è ancora inedito da noi. Passerà da Ravenna tramite il Mosaico Film Fest, occasione più unica che rara di poter vedere il ritorno del mitico regista giapponese al suo genere preferito, un ritorno che ha mantenuto le attese. Nelle pagine dedicate al festival, avrete maggiori informazioni a riguardo di questa chicca che diventa visibile solo per un giorno.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24