Tre uomini e una pecora, perché vedere l’ennesimo film demenziale…

Tre uomini e una pecora, di Stephan Elliot (2011)
Errare è umano (Finalmente maggiorenni), perseverare (con questo genere di film) è diabolico? Ci sono alcuni buoni motivi per guardare l’ennesimo film demenziale, un “hangover movie”, dove hangover sta per “post-sbronza”, oltre a essere il titolo originale di Una notte da leoni, a cui deve moltissimo. 1. Stephan Elliot è il regista di Priscilla, la regina del deserto, una commedia che ai tempi fu una rivelazione; 2. Kris Marshall, un volto già fantasticamente ironico in Funeral Party; 3. capire che cavolo ci fa Olivia Newton-John in un film come questo; 4. la neve: non c’entra nulla ma è un capro espiatorio validissimo in questo periodo. Niente trama, se non che questi quattro amici inglesi vanno in Australia, perché uno di loro si sposerà con la bellissima figlia di un insopportabile politico che ha come portafortuna una maxi pecora chiamata Ramsy. Ovviamente succede di tutto. Ok, veniamo al dunque. Pregi: si ride molto grazie anche a una sorta di citazione dal film Priscilla, il ritmo è forsennato, la recitazione è ottima e i già citati Marshall e Olivia Newton-John la fanno da mattatori. Difetti: è davvero un clone di un altro film, la comicità non è assolutamente british, alcune battute sono scontate. Bilancio? Non per imitare Pilato, ma dovete decidere voi: siete pronti per un “hangover” demenziale? Se c’è qualche dubbio, sappiate che, contrariamente a quanto si legge in giro: 1. nonostante i quattro se lo dicano sempre, non è un film sull’amicizia, non basta dirlo; 2. non è un film sulla differenza di costumi inglese e australiana, quattro ubriachi non rappresentano una nazione; 3. non è un film animalista; 4. politicamente è solo parzialmente scorretto, e il finale è lieto… ma non del tutto! A voi la scelta, dunque, con la promessa che dalla prossima volta si cresce e si diventa più seri.

In search for the midnight kiss,
di Alex Holdridge  (2007)
Partiamo dalla fine: difficile che un film di cinque anni fa, che non ha trovato una distribuzione italiana, possa mai giungere da voi in lingua nostrana. Rabbia pura, perché ci troviamo di fronte a una commedia deliziosa che meriterebbe un’occhiata da molti. In patria l’hanno paragonato a Clerks, per il budget ridottissimo e per la presa immediata sul pubblico, e per il gradimento e l’immedesimazione della generazione attuale. Wilson, scoperto a masturbarsi con la foto della fidanzata del compagno di stanza, accetta di iscriversi a un sito di incontri, e successivamente di vedersi, nell’ultimo giorno dell’anno, con una ragazza al buio che l’ha contattato. Il film racconta questo incontro, ambientato in una Los Angeles magnificamente fotografata (digitalmente) che piano piano diventa la vera protagonista del film, che forse ricorda più un Prima dell’alba, che resta in bilico tra romanticismo, caos e la consapevolezza di sentirsi soli in una metropoli così popolata. Grande recitazione con Scott McNairy (Monsters) e Sara Simmonds, per un film che ha fatto incetta di premi ovunque, e che narra con semplicità e nitidezza una generazione (25-30) in equilibro tra il crescere e il non sentirsi soddisfatti. In rete ci sono i sottotitoli italiani, non aspettate capodanno per guardarlo.

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