trent’anni dopo faenza la guzzanti riscopre le magagne del bel paese

Draquila
di Sabina Guzzanti

Nella notte del 6 aprile 2009 un forte terremoto ha sconvolto la città de L’Aquila, provocando centinaia di morti e lasciando migliaia di persone senza una casa.  Il documentario narra il miracolo italiano, reso possibile grazie al Presidente Silvio Berlusconi e al pirotecnico capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, uomo di Stato e di Chiesa, che nei giorni seguenti alla sciagura, ha letteralmente “protetto” gli sfollati, rifugiandoli in tempestive “tendopoli”, tenute sotto la costante vigilanza di Esercito e Polizia di Stato. La Guzzanti entra dentro la città e trova persone disperate e piene di speranza e di fiducia, verso il Presidente che ha promesso loro una pronta ripresa e una vita migliore della precedente; fiducia, che come vedremo nel finale, sarà ampiamente ripagata con la costruzione di una nuova città (L’Aquila 2?) ricca di case ammobiliate e con tanto di spumante (italiano!) e lettera di benvenuto. Una grande opera che ha una mente lungimirante e un braccio immediatamente operativo, una sciagura che ha mostrato come il nostro bel paese possa fronteggiare con fermezza e concretezza anche le calamità più imprevedibili come questo terremoto. Un’avventura sempre accompagnata dal consenso dei cittadini che hanno abbracciato i loro attori protagonisti come se fossero star… e neanche le star sono mancate per dar loro man forte. Una marcia trionfale che è riuscita anche a far ripartire un settore dell’economia, quello edilizio, che finalmente può tornare a sorridere… in certi casi proprio a ridere. Draquila racconta tutto questo…     
Voto 7,5

Forza Italia
di Roberto Faenza (1977)

Poco prima della sua tragica morte, Aldo Moro disse che per comprendere meglio la situazione italiana, bisognerebbe guardare il film Forza Italia. Una “mission impossible”, fino a qualche anno fa (ora è reperibile in Dvd), visto che il film, uscito poco prima del sequestro dello stesso Moro, fu immediatamente sequestrato e mai più ripresentato, fin quando nel 1993, una visione notturna in Rai, scatenò polemiche tanto da essere sequestrato anche dagli archivi audiovisivi. Questo pericolosissimo documentario è la storia del maggiore partito del dopoguerra, la Democrazia Cristiana, fino al congresso del 1976. Montato grazie a spezzoni della televisione svizzera, Forza Italia, con irriverenza e sarcasmo, demolisce “in diretta” la più grande istituzione politica del paese, senza risparmiare nessuno dei suoi protagonisti, da De Gasperi allo stesso Aldo Moro. Trent’anni di storia del nostro paese, in un film maledetto, dopo il quale il regista ha faticato a realizzare film in Italia. Curioso il trio degli sceneggiatori: il regista Marco Tullio Giordana, l’attuale direttore del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro e il direttore di Medusa Cinema (ex di Panorama e Tg5) Carlo Rossella, ai tempi di tutt’altre idee politiche. Il titolo del film è emblematico: non a caso, a metà degli anni 80, “Forza Italia” fu lo slogan elettorale della stessa DC (autoironia?) e nel 1992 il nome del partito dell’attuale presidente Silvio Berlusconi, dai cui protagonisti ha sicuramente tratto ispirazione.
Voto 7,5

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