Una trilogia horror dal sapore vintage

2506fear Street

Fear Street è un film che permette di fare molteplici tuffi nel passato: innanzitutto si presenta come una trilogia, e non come una serie tv, e anche se i film sono usciti contemporaneamente, questo tocco molto vintage ci riporta a ricordi “trilogilogici” da lacrimuccia. Fear Street è composto da Parte I: 1994, Parte 2: 1978 e Parte 3: 1666, e le annate indicate nei titoli indicano il periodo in cui le storie sono ambientate. La vicenda si svolge nella cittadina di Shadyside, in Ohio, realmente esistente anche se completamente diversa dalla narrazione, nella quale nel corso degli anni succedono alcuni fatti gravissimi con vittime adolescenti.

La strage che viene descritta nel primo episodio porterà le indagini a un fatto molto simile avvenuto 16 anni prima, ed entrambe le stragi vengono ricondotte alla tomba della misteriosa Sarah Fier, impiccata nel 1666 perché creduta una strega. Questo breve cappello introduttivo mette chiarezza sul perché ambientare i film in 3 anni (o addirittura epoche) diversi, e anche perché sarebbe stato impensabile distanziare gli episodi di qualche anno, per esempio di 3 anni come la più celebre delle trilogie. Fear Street è un horror con adolescenti protagonisti, parliamoci chiaro, e probabilmente tutto il mondo tranne gli Stati Uniti d’America ne è completamente stufo di vedere dei ragazzini ammazzarsi tra di loro, ma va subito detto che il film è tratto da una serie di ben 36 (in Italia ne sono usciti solo 12, ricordate i Piccoli brividi?) libri per ragazzi usciti alla fine degli anni Ottanta, periodo dove il genere proliferava e vedeva il suo splendore.

I 3 film hanno delle paternità ben precise, e la questione è intrigante perché 1994 è ispiratissimo a Scream (1996), sia per il periodo che soprattutto per tutto il resto, che a sua volta si ispirava proprio agli horror adolescenziali degli anni Ottanta, il periodo che ha dato alla luce la serie di libri. Un rompicapo insomma. Il secondo film, e per chi scrive decisamente il migliore della serie, 1978, ricorda i “camp movie” dove primeggiava in quel periodo a livello di successo il “mitico” Venerdì 13, film sopravvalutato e inferiore a questo ottimo Fear Street 2.

Non è invece semplice parlare del terzo episodio targato 1666, perché pur essendo più debole dei precedenti ha il pregio di una bellissima messa in scena e di chiudere il cerchio in maniera abile e credibile. Ma, come tutti gli horror che si rispettino, c’è sempre una ciliegina finale che lascia il dubbio che la saga possa continuare… In conclusione, questa trilogia è un validissimo viaggio nel passato del teen horror, che pur non aggiungendo nulla al genere si rivela ben fatto e avvincente, anche se naturalmente riservato ai fan di sangue, coltelli e… streghe.

Da Netflix a Sky, per segnalarvi e consigliarvi la visione di Dogtooth, opera seconda e massima di Lanthimos, se vi è piaciuto il suo recente e vincente Povere Creature!

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