Un gioiello da vedere in streaming Per gli “orfani” di Miyazaki e non solo

Your NameYour Name. (di Makoto Shinkai, 2016)
Gli anime sono stati la mia passione per anni, anche se istintivamente abbandonati qualche anno fa alla fine della carriera del maestro Miyazaki, quasi a sottolineare involontariamente che questo straordinario autore non avrebbe mai avuto un erede.
Un modo di pensare assolutamente sbagliato, perché il Giappone ha moltissimi eccellenti esponenti del genere, e oltre al grande Miyazaki sono state prodotte, di continuo, opere molto interessanti.

Ma era tanto tempo che non guardavo un anime, finchè il consiglio di un amico fidato non mi ha portato davanti all’opera di un autore che è già (giustamente) considerato l’erede del Maestro dell’animazione.

Your Name. (il punto fa parte del titolo, ed è una scelta azzeccata) è un film d’animazione fantascientifico e romantico che si presenta con un tema piuttosto utilizzato nel cinema occidentale, tanto che ne abbiamo parlato due settimane fa con Freaky: lo scambio dei corpi.
Ciò che accade a Taki, studente di Tokyo che lavora in un ristorante, e a Mitsuha, che vive nella campagna di Itomoro e sogna di andare nella capitale, viene presentato inizialmente sotto forma di sogno, mettendo subito i due protagonisti alle prese con le difficoltà di vivere (o sognare?) all’interno di un corpo di sesso diverso, in luoghi diversi e in chissà quanti altri elementi differenti che verranno pian piano svelati.

Your Name. è anche e soprattutto una storia d’amore tra due persone che non si conoscono, ma che si sono vissute dall’interno, oltre che una storia di fantascienza che vedrà a un certo punto Taki cercare di salvare Mitsuha da una catastrofe imminente.

Non mancano i consueti riferimenti alle culture e ai culti locali, e soprattutto non mancano le musiche visto che la colonna sonora, non solo strumentale, è stata appositamente composta per il film.
Disegni, scenografia e fotografia sono mozzafiato, e lo stesso villaggio inventato di Itomoro costituisce una decisa “perla” artistica alla quale legarsi.

Il film non ha uno sviluppo lineare della trama, ha momenti alquanto complicati, ma ciò che riesce a trasmettere va al di là di una minima difficoltà di comprensione, perché l’avvincente pioggia di emozioni, le sorprese, la corsa contro il tempo finale sono davvero qualcosa che non vedevo da tanto tempo.

Tutta la prima parte, quella dello scambio dei corpi, ci suggerisce con tatto quanto ognuno dei due riesca a dare un contributo fondamentale all’altro, in un elogio della diversità tra i sessi in quanto ricco e complementare contributo al migliorarsi e a diventare persone più complete.
Un’ora e tre quarti ricchissima dove tematiche ed emozioni si interconnettono in maniera perfetta e rendono lo spettatore capace di apprezzare sia il genere, sia la natura dei personaggi, sia il pathos da loro trasmesso.

Un gioiello, in streaming su Netflix.

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