Una commedia non troppo innovativa, ma indipendente e rinfrescante

Quell’idiota di nostro fratello, di Jesse Peretz  (2011)
Arrivati a questo punto della stagione, tutti noi spettatori dovremmo essere convinti che tra distributori di cinema italiano ci sia una gara in atto, giocata su tre discipline: 1) far uscire film belli nei mesi più caldi dell’anno; 2) dar loro titoli idioti; 3) fare in modo, tra trailer e sottotitoli, che la gente pensi che siano delle robacce. Dopo l’interessante Project X (sottotitolato “una festa che spacca”), il bellissimo Detachment (non in concorso per il titolo assurdo), ecco questo Our idiot brother, il cui titolo e lancio italiano riesce a far passare per idiota, una commedia gradevole e divertente. Già, perché “il nostro fratello idiota” non è un film demenziale dove qualche svitato combina guai e basta, ma una piccola e ben strutturata commedia che pur non dicendo nulla di nuovo, mette in scena i limiti e le contraddizioni di una famiglia americana simile a tante altre del nostro quotidiano. Il film vede anche la consacrazione con un ruolo da assoluto protagonista per il bravissimo Paul Rudd, qui affiancato dalle splendide Elizabeth Banks, Zooey Deschanel ed Emily Mortimer. A completare un grande cast ci pensano lo Steve Coogan di 24 Hours Party People e lo Hugh Dancy di Adam. Il fratello idiota è Ned, una simpatica via di mezzo tra il naif dell’ispettore Clouseau (di cui è grande fan) e il bizzarro del grande Lebowski (che l’attore omaggia palesemente nel look), che nella prima, esilarante scena del film, viene arrestato con l’inganno, e una volta uscito di prigione si ritrova senza fidanzata, e di conseguenza senza lavoro e senza l’amico più caro: il suo fedelissimo cane, che la criminale inventiva dell’edizione italiana ha chiamato Obi Wan Kenobi, perché noi italiani non sappiamo chi sia il grande cantautore country Willie Nelson. Traduzione che fa perdere il senso a un paio di scene: a un certo punto Ned si sente ispirato per avvicinare una ragazza, mentre parla del cane, perchè nella festa in cui si trova mettono su una canzone di Nelson; e verso la fine, che questa recensione mai potrà svelare, quando l’amato Willie farà un dolce incontro. Insomma, non abbiamo ancora detto cosa combina Ned: ospitato a turno dalle tre sorelle, con la sua spiccata sincerità, metterà inevitabilmente a nudo le loro contraddizioni e involontariamente in crisi le loro vite. Ned è un personaggio eccezionale che spinge il regista a fare alcune considerazioni, semplici ma efficaci: al giorno d’oggi la verità spesso ci danneggia, però sa mettere a nudo e spingerci al confronto con noi stessi e con le persone a noi care. Ned combina più guai di Peter Sellers in Hollywood Party, ma le gag (non continue, non è un film comico) hanno sempre un contesto amaro e riflessivo. Esilarante, però, la scena del nascondino col nipote, una delle più esilaranti dell’anno! Ned è quindi una sorta di divertentissimo fulcro, attorno al quale si sviluppano storie di persone normali. In conclusione, un film indipendente (è passato al Sundance Festival) ma non impegnato, una commedia non particolarmente innovativa nel suo genere ma, di certo, visto titolo e stagione, inaspettatamente gradevole e… rinfrescante.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24