Un’estate in giro per arene, ma anche a riscoprire i grandi classici, come “Rapina a mano armata”

Nuova rubrica nella rubrica che si vuole, con molta presunzione, sostituire a Mamma Rai che quando si era giovani nei mesi estivi ci proponeva dei grandi classici che per noi si trasformavano in veri e propri colpi di fulmine cinematografici. Ora questa cosa non è più in voga, quindi…

Rapina A Mano Armata KubrikI classici di R&D: Rapina a mano armata (Stanley Kubrick, 1957)
Terzo film del Sommo e Unico Kubrick, ma primo veramente significativo e maledettamente coinvolgente da guardare, tanto da avere ispirato almeno mezza filmografia contemporanea, da Soderbergh fino al meraviglioso esordio di Quentin Tarantino chiamato Le Iene. Il film parla infatti di un colpo a un ippodromo che presto andrà a finire male, con tanto di conflitto a fuoco tra i protagonisti. La grandezza sta nel montaggio, sia per l’uso del flashback sia per la struttura temporale del racconto del presente, che mostra in momenti e punti di vita diversi la stessa situazione: tecnica che sarà quasi 40 anni dopo il cavallo di battaglia di Pulp Fiction dello stesso già citato Tarantino. Nel cast spettacolare giganteggia Sterling Hayden, attore ingiustamente sottovalutato (in quanto perseguitato politicamente dal maccartismo) ma protagonista assoluto in film come Il Dottor Stranamore dello stesso Kubrick e del nostrano Novecento, dove recitava la parte dell’ “altro nonno” oltre a Lancaster. Rapina a mano armata, l’unico titolo storpiato della filmografia di Kubrick visto che in originale si intitola The Killing (il massacro), è il primo capolavoro del più grande regista di tutti i tempi e non dimostra affatto i suoi 60 anni. Un buon modo per conoscere un caposaldo della storia del cinema, tra un bagno e una partita del mondiale. Disponibile anche in streaming.

Arene, settimana dal 5 all’11 luglio. Segnaliamo alcuni film italiani poco presenti in sala questo inverno. Io c’è è l’opera terza di Alessandro Aronadio, che riunisce tre pezzi da novanta della commedia all’italiana, come Edoardo Leo, Margherita Buy e Giuseppe Battiston, e parte da un Bed & Breakfast in crisi che verrà rilanciato grazie all’invenzione di una nuova religione, lo “Ionismo”. Mercoledì 11 luglio alla Rocca a Ravenna ci sarà il regista in persona a presentarlo.
Stessa serata con regista in sala all’Arena Borghesi per il drammatico Youtopia di Berardo Carboni per parlare dell’attualissimo tema di vendere il proprio corpo sul web. Pur senza presenze note in sala, si segnala che l’8 e il 9 l’arena di Bagnacavallo proietta Dogman di Matteo Garrone, fresco vincitore del David di Donatello e film italiano più importante dell’anno, insieme forse con quel Loro il cui secondo episodio viene dato alla Rocca di Ravenna negli stessi due giorni.
Per Cinema Divino lunedì 9 luglio l’Associazione Torre di Oriolo a Oriolo di Fichi si presenta in compagnia di un altra gradevole commedia italiana, Sconnessi, con un altro trio non male composto da Bentivoglio, Memphis e la Crescentini, e parla con leggerezza di incomunicabilità.
Usciamo fuori dal nostro paese perché all’Arena del Sole di Lido di Classe lunedì 9 c’è una prima visione, un horror adolescenziale niente male per chi ama il genere, che è Obbligo o verità (in programmazione anche al Cinemacity, per dover di cronaca).
A proposito di cinema, due titoli di cui parleremo nelle prossime settimane: l’affascinante ma ostico Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos (autore dei notevoli Lobster e Kynodontas) e l’annunciato Unsane, thriller che Soderberg ha girato interamente con un iPhone.
Buone visioni, all’aperto e al coperto!

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