Acquistavano smartphone a rate con documenti falsi, poi li rivendevano Seguici su Telegram e resta aggiornato Arrestati tre truffatori trovati con quattro telefoni in auto Con un vero e proprio kit di documenti falsi – tessera sanitaria, carta d’identità e carta di credito –, che in particolare al sud è possibile acquistare per poche centinaia di euro, facevano shopping al nord, acquistando smartphone di ultima generazione (dal valore superiore agli 800 euro cadauno) con l’ormai molto diffusa formula dell’abbonamento e quindi del pagamento dilazionato. A pagare, però, erano le ignare vittime della truffa, titolari della carta di credito falsificata, con codice numerico assolutamente reale. Una volta ottenuti, gli smartphone venivano venduti on line con forti sconti e ottenendo comunque un forte guadagno. A finire in manette per questa articolata truffa sono stati, venerdì scorso, tre napoletani. Enrico Abbruzzese, 46 anni, e il 29enne Giovanni Ascione, senza precedenti, sono ora agli arresti domiciliari, mentre la terza complice, Anna Maria De Grazia, 58 anni, con diversi precedenti per truffa, si trova in carcere a Forlì, dopo la convalida degli arresti del tribunale di Ravenna. I tre sono stati fermati durante un controllo sull’Adriatica ma i carabinieri li tenevano già d’occhio per la targa sospetta. Una targa infatti di un’auto noleggiata (sempre con i documenti falsi) nel Napoletano, come è prassi per certi truffatori, che poi vengono al nord – spiegano i carabinieri – per cercare di mettere a segno i loro colpi. Durante il controllo sono stati trovati nascosti addosso ai tre i documenti falsi e in auto ben quattro smartphone nuovi. Fermati e portati in caserma, i malviventi sono stati riconosciuti tramite le immagini delle telecamere ad acquistare i telefoni in esercizi commerciali di Ravenna (tre nella sola giornata di venerdì 8 aprile) e uno di Firenze (il giorno precedente). Anche alla luce di questo ultimo episodio, i carabinieri avvisano i cittadini a tenere sotto controllo il saldo della propria carta di credito, e soprattutto i commercianti nell’ambito della telefonia a diffidare di persone e documenti sospetti, al momento della firma del contratto. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Spaccata con tombino in tabaccheria. Poi la fuga con le sigarette Spaccata da Sabbioni: con l'auto sfondano la vetrina e poi svuotano la profumeria Litiga con la convivente e poi minaccia di uccidere l'amico che l'aveva ospitata Seguici su Telegram e resta aggiornato