Droga, evasione, minacce: non fa terapia con i Servizi sociali e torna in carcere

Dal 2008 arrestato più volte: la legge gli aveva concesso comunque
un beneficio ma la polizia scopre che non rispettava le prescrizioni

Nel 2008 venne arrestato dalla polizia per detenzione ai fini di spaccio di un significativo quantitativo di droga, fra cui chetamina. Poi fu bloccato dopo cha aveva cercato di evadere dai domiciliari. E quello stesso anno aggredì la moglie e la suocera, minacciandole di morte insieme al figlio di un solo anno, venendo inevitabilmente di nuovo arrestato. Nel 2010 finì poi ancora in manette, colto in flagrante a spacciare droga in casa, dove era ristretto agli arresti domiciliari.

Ora, dopo un periodo di carcere, l’uomo – un tunisino di 36 anni da tempo domiciliato a Faenza – era stato affidato in prova ai Servizi Sociali, come prevede la legge. I poliziotti del commissariato incaricati di vigilare sulla corretta attuazione delle prescrizioni imposte dall’Autorità giudiziaria, però, hanno accertato numerose violazioni, tra spostamenti non autorizzati e assenze ai programmi terapeutici di recupero.

Il beneficio concesso è stato quindi sospeso e il 36enne è finito nuovamente in carcere, arrestato dalla polizia nel suo appartamento nel pomeriggio di venerdì.

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