Malta Files, la figlia di Raul Gardini tra gli italiani nel paradiso fiscale

Una società per gestire imbaracazioni fa capo a Eleonora Gardini: l’inchiesta dell’Espresso sta rivelando i nomi di manager, politici e imprenditori che hanno aperto società sull’isola con una tassazione favorevole agli investitori

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La Valletta, capitale di Malta

Il nome di Eleonora Gardini, primogenita di Raul Gardini e Idina Ferruzzi, compare tra quelli pubblicati dal settimanale l’Espresso nell’ambito di un’inchiesta giornalistica ribattezzata Malta Files: in tre mesi di lavoro sono stati esaminati migliaia di documenti con i nomi di politici, imprenditori, finanzieri, manager, personaggi dello spettacolo, tutti collegati in vario modo al piccolo Stato nel Mediterraneo che grazie a una politica di tassazione particolarmente favorevole agli investitori è considerato ormai un vero e proprio paradiso fiscale all’interno dell’Unione Europea. A La Valletta ha sede la White Squaw ltd, nata nel 2008 per gestire imbarcazioni. È questa la società che fa capo alla figlia del famoso finanziere ravennate, protagonista della scala alla Montedison, morto suicida nel 1993.

In collaborazione con il consorzio giornalistico Eic (European investigative collaborations), l’Espresso ha potuto consultare l’elenco degli italiani che hanno aperto una società nell’isola del Mediterraneo. È bene sottolineare che la presenza in questa lista non è necessariamente sinonimo di evasione fiscale. In alcuni casi si tratta di imprenditori che hanno realmente trasferito le proprie attività sull’isola migrando là con la propria famiglia ma in altri casi emigranti del fisco interessati a pagare meno tasse. «A determinate condizioni non troppo difficili da soddisfare – si legge sul sito del giornale – l’aliquota sui profitti d’impresa ufficialmente al 35 percento può scendere fino al 5 percento». La particolarità dell’inchiesta giornalistica sta nell’aver potuto consultare una banca dati costruita sulle persone fisiche coinvolte nella proprietà o nella gestione delle aziende mentre la consultazione del registro pubblico maltese è di regola possibile, via internet, solo partendo dalle società iscritte. L’Italia è il Paese straniero più rappresentato: quasi 8 mila società maltesi sono controllate da azionisti italiani, molti di loro non sono mai sbarcati nel piccolo Stato e hanno utilizzato Malta solo per ridurre al minimo il conto delle tasse.

Già due anni fa il nome di Eleonora Gardini era all’interno di un’altra inchiesta della stessa testata su un tema simile: era tra i 7.499 italiani che comparivano nella cosiddetta lista Falciani, l’archivio informatico contenente le posizioni di oltre 100mila clienti (provenienti da duecento Paesi) della filiale di Ginevra della banca inglese Hsbc, trafugato nel 2008 dal tecnico informatico italo-francese Hervé Falciani (al tempo dipendente dell’istituto di credito) e girato al fisco e ai servizi segreti avviando una maxi inchiesta internazionale per presunte evasioni fiscali. Alla figlia del Contadino, sempre secondo i file di Falciani, era associato un deposito di 722mila dollari.  «La mia posizione presso la banca Hsbc è stata sottoposta a verifica della guardia di finanza già tra il settembre e il dicembre 2010 e il risultato è che “nessun rilievo, in ordine alla verifica e alla regolarità della detenzione all’estero delle attività finanziariè è stato riscontrato”, come scritto nel verbale del 10 dicembre 2010», fu la precisazione di Eleonora Gardini. Che fece anche sapere di aver chiuso il conto nel corso dello stesso 2010.

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