Cameriere non assunto perché nero, Federalberghi: «L’imprenditore si è scusato»

Il caso in un hotel. L’associazione: «Tanti altri pronti ad assumerlo». Il sindaco: «Episodio distante dalla realtà»

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Luca Coffari, sindaco di Cervia

«Ci risulta che l’albergatore, una volta resosi conto del grave errore commesso, si sia attivato per rimediare all’accaduto chiedendo scusa al lavoratore con raccomandate e telegrammi ma non ci sia stato nulla da fare». La segreteria regionale di Federalberghi-Confcommercio fornisce maggiori dettagli sull’episodio che ha visto un albergatore cervese annullare l’assunzione già concordata con 29enne lavoratore milanese scrivendogli questo sms: “Mi dispiace Paolo ma non posso mettere ragazzi di colore in sala qui in Romagna la gente è molto indietro con mentalità scusami ma non posso farti venire giù ciao”.

Proprio perché la maldestra giustificazione dell’imprenditore tira in ballo una presunta mentalità di tutto il territorio, l’associazione dei categoria si sta muovendo per evitare che passi il messaggio di una Romagna razzista: «Più di un albergatore si è proposto per offrire a Paolo un’opportunità di lavoro nella propria struttura – ci dice al telefono Sergio Donati della segreteria regionale di Federalberghi -. Dispiace che il bruttissimo episodio denunciato dal sindacato Cgil debba gettare fango su tutta la classe imprenditoriale della nostra riviera, una classe imprenditoriale che crede nel valore dell’ospitalità e pratica da sempre una cultura dell’accoglienza nei confronti dei turisti e dei lavoratori».

Anche il sindaco di Cervia, Luca Coffari, ha preso posizione: «La risposta data dall’albergatore al lavoratore è doppiamente grave, perché non solo inaccettabilmente discriminatoria, ma perché offensiva anche nei confronti del nostro sistema turistico-imprenditoriale, in quanto la  Romagna si è sempre dimostrata una terra aperta con una mentalità e un sentire comune che vivono di integrazione, rispetto e correttezza. Il fatto non appartiene alla cultura della nostra città e che nulla ha a che fare con la nostra realtà lavorativa e imprenditoriale, che da sempre si avvale di maestranze provenienti da ogni luogo e da ogni parte del mondo, senza mai effettuare discriminazioni di razza, etnia e di religione». E visto che l’albergatore ha fatto riferimento a mentalità indietro, il sindaco proprio su questo aspetto insiste: «L’unico indietro è il singolo albergatore. Chiunque può verificare come nelle nostre attività siano integrati lavoratori italiani e stranieri ormai da anni e come la nostra comunità abbia fatto e continui a fare dell’integrazione un valore fondamentale per la crescita futura»

Il deputato ravennate di Sinistra Italiana, Giovanni Paglia, chiede che l’albergatore si scusi e assuma immediatamente il 29enne: «Non si può rifiutare di assumere una persona solo per il colore della pelle. Questo si chiama razzismo».

Gianguido Naldi, segretario regionale di Sinistra Italiana, dichiara: «Il titolare potrebbe stupirsi di quanti clienti rinunceranno a frequentare la sua attività dopo questo episodio di discriminazione. È ancora in tempo per ammettere l’errore e a rimediare. Ci associamo a quanto già scritto nella pagina Fb della federazione di Ravenna ed esprimiamo solidarietà a Paolo, lavoratore stagionale che si è visto rifiutare il posto di lavoro per il colore della pelle. Riteniamo questo episodio molto grave, lesivo della dignità personale e contrario alla legge, in particolare al Dl 205 del 2003. Auspichiamo che istituzioni e sindacati facciano il possibile per ripristinare la giustizia, anche se l’umiliazione e la mortificazione restano».

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