L’albergatore: «Non posso mettere ragazzi di colore in sala». E annulla l’assunzione

Il lavoratore con esperienza aveva risposto a un annuncio per la stagione estiva in riviera: accordo telefonico saltato dopo l’invio della carta d’identità. Un sms dal datore di lavoro: «In Romagna la gente è molto indietro con la mentalità». Cgil prepara un’azione legale per discriminazione razziale

Parrilla Tour 64«Mi dispiace ma non posso mettere ragazzi di colore in sala, qui in Romagna la gente è molto indietro con la mentalità». È il testo dell’sms con cui un albergatore di Cervia ha comunicato a un giovane residente a Milano la mancata assunzione per il periodo stagionale nella sua struttura sulla riviera ravennate. A rendere noto il caso e il testo del messaggio è la Filcams-Cgil che sta preparando un’azione legale per discriminazione razziale.

L’episodio risale al 18 giugno scorso. Il lavoratore ha ricevuto il messaggio sul telefonino dopo avere inviato via email la copia della carta di identità necessaria a perfezionare il contratto di assunzione per il quale c’era già un accordo. Il giovane infatti aveva risposto da Milano a un annuncio per lavorare nel periodo giugno-settembre in un hotel di Cervia. Non si sarebbe trattato del primo impiego: il ragazzo infatti vanta una certa esperienza nel settore e aveva già lavorato, nella passata stagione turistica, nella riviera romagnola. Si era già arrivati a un accordo sui dettagli e si era quindi passati alle formalità per completare l’assunzione. Saltata per il colore della pelle del lavoratore. Di fronte a una simile discriminazione il lavoratore e i suoi familiari hanno deciso di rivolgersi al sindacato per ottenere giustizia.

«Siamo di fronte a un evidente caso di discriminazione razziale in cui a un danno patrimoniale per avere perso la stagione lavorativa – commentano la Cgil e la Filcams di Ravenna – si somma l’umiliazione e la profonda ingiustizia di cui si è vittima. Nessuno può essere discriminato in base al colore della pelle. La Cgil adotterà tutti gli strumenti necessari per tutelare il lavoratore che ha avuto la determinazione di denunciare il sopruso subito e ora si affida alla legge italiana, per vedersi riconosciuti diritti fondamentali per la difesa dei quali la Cgil è da sempre in campo. Confidiamo che le ragioni del lavoratore trovino ampia soddisfazione in tribunale e siamo certi che la Romagna saprà distinguersi dall’inaccettabile connotazione riservatale dall’albergatore».

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