Accoltellamento in zona Speyer, 35enne condannato a 8 anni per tentato omicidio

L’episodio nell’estate 2016. L’aggressore era arrivato in Italia nel 2014: era stato allontanato dalla Caritas per droga ed era in attesa del ricorso contro la bocciatura della richiesta di asilo politico. La squadra mobile lo individuò grazie ai tabulati telefonici

Le cause all’origine della lite non sono mai emerse pienamente, forse uno scontro legato a questioni di droga ma non di spaccio: il litigio del 9 agosto 2016 nei pressi dei giardini Speyer a Ravenna tra un 35enne nigeriano e un 25enne tunisino finì con il secondo colpito alla coscia da una coltellata che arrivò all’arteria femorale e a distanza di dodici mesi per l’aggressore è arrivata la condanna in primo grado a otto anni e venti giorni di reclusione con rito abbreviato per tentato omicidio (il pubblico ministero Marilù Gattelli aveva chiesto nove anni di pena). John Stali, questo il nome dell’imputato, si trova già in carcere a Ravenna in custodia cautelare da quando venne fermato dalla polizia tre giorni dopo il ferimento. A pesare sulla condanna anche alcune intercettazioni telefoniche che mostrerebbero la sua volontà di uccidere.

La vittima nel frattempo ha lasciato Ravenna. Un intervento chirurgico in ospedale gli salvò la vita ma ancora di più per la sua sopravvivenza fu fondamentale l’intervento di un medico tedesco in vacanza in città che vide il giovane accasciarsi a terra e lo soccorse immediatamente in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.

Stali venne arrestato grazie alle indagini della squadra mobile che riuscì a identificare la possibile nazionalità dell’aggressore e da quell’elemento partì per individuare i nigeriani abituali frequentatori degli Speyer. Dettaglio importante fu anche l’analisi dei tabulati dei telefoni cellulari agganciati alla cella che copre il quartiere stazione. Stava organizzando il suo allontanamento da Ravenna. Arrivò in Italia nel 2014 dopo alcuni anni passati in Libia e fece richiesta di asilo politico. La domanda fu respinta a maggio del 2015 e all’epoca dei fatti il nigeriano era in attesa di conoscere il pronunciamento della commissione sul ricorso che aveva presentato contro il diniego di asilo.

Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr e decano dell’opposizione, ricostruì altri dettagli della sua permanenza ravennate: «Negli elenchi della prefettura di fine maggio 2016, quando effettuai un monitoraggio della situazione profughi, il nome di John Stali non figurava tra i 761 richiedenti asilo della provincia ma in un elenco extra di 9 allontanati dalle strutture di accoglienza.  Era stato “espulso da Caritas Faenza il 12 febbraio 2016”, per motivi legati alla droga».

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