Si finge venditore di depuratori ma a casa della vittima lo aspettano i carabinieri

Arrestato un 52enne: si era rivolto a un anziano che stava pagando un apparecchio. Indagini sulla provenienza delle informazioni

Si è presentato alla porta di un anziano che stava pagando a rate un depuratore per l’acqua dicendo di essere un rappresentante della ditta venditrice e gli ha chiesto 5.500 euro subito in contanti per chiudere le pendenze (3.500) e fornirgli un nuovo apparecchio ma il 70enne si è insospettito e dopo il primo pagamento si è rivolto ai carabinieri: quando il venditore è andato a incassare il saldo ha trovato i militari in borghese già in casa, usciti dalla stanza accanto dopo aver ascoltato la conversazione. Un 52enne di Forlì è stato arrestato a Ravenna ieri, 21 febbraio, con l’accusa di truffa aggravata. Alla direttissima di stamani l’uomo ha chiesto i termini a difesa e si è detto intenzionato a rimborsare il danno. In attesa di ricomparire davanti al giudice dovrà stare ai domiciliari.

Lo spunto del truffatore che inizialmente aveva dato i suoi frutti è stato quello di rivolgersi a qualcuno che effettivamente aveva un conto in sospeso per l’acquisto di un’apparecchiatura. L’arrestato però risulta disoccupato: non ha contratti di lavoro per la ditta venditrice che, secondo quanto appurato, sarebbe all’oscuro di tutto. Gli accertamenti dei carabinieri proseguiranno però per chiarire come sia venuto in possesso di informazioni reali.

Nell’abitazione del 52enne sono stai trovati diversi prodotti utilizzati come campione per le dimostrazioni: anche sulla base dei precedenti sulle sue spalle, i carabinieri ritengono che presentarsi come venditore di un prodotto già acquistato fosse la sua strategia. Era solito anche fare omaggi di piccoli prodotti di valore minore per conquistare la fiducia delle vittime. Di fronte ai carabinieri ha provato prima mostrare serenità invitandoli a contattare le ditte e poi avrebbe ammesso le proprie responsabilità.

Particolarmente soddisfatto il colonnello Roberto De Cinti, comandante provinciale: «È stato l’anziano a rivolgersi a noi perché si era insospettito del comportamento del venditore, questo significa che le campagne di sensibilizzazione stanno dando frutti. Da mesi stiamo cercando di informare la cittadinanza con manifesti e depliant distribuiti nei luoghi in cui possono essere consultati e letti».

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