Muli e cavalli portati in salvo dai Carabinieri: erano stati abbandonati

Un’operazione complessa a Casola Valsenio che ha coinvolto anche i volontari. Gli animali erano sfiniti da freddo e fame, ma ora stanno bene

Cavalli

La mandria prima di essere tratta in salvo

Tre cavalli e quattro muli sfiniti dal freddo e dalla fama sono stati portati in salvo dai Carabinieri di Faenza.

Erano mesi che i contadini residenti nella zona di Baffadi, nel comune di Casola Valsenio, segnalavano alle autorità la presenza di una mandria di quadrupedi che si aggirava per i campi coltivati e molte segnalazioni erano arrivate anche dagli automobilisti che si erano ritrovati gli animanli per la strada, in particolare lungo la Casolana-Riolese. Con le recenti nevicate, la mandria si era ancora più avvicinata ai centri abitati in cerca di cibo. Il sindaco di Casola, dopo le varie segnalazioni che si erano susseguite ai carabinieri forestali e alla Municipale, aveva firmato una diffida obbligando l’azienda agricola proprietaria degli animali di farsene carico, ma invano. Disattesa anche la disposizione dell’Ausl per cui sarebbe servita un’adeguata recinzione.

Sono stati guidi i carabinieri che hanno deciso di intervenire, spiegano dalla compagna, “soprattutto per garantire la salvaguardia degli animali che correvano il rischio di non sopravvivere alla morsa del freddo che ha attanagliato per giorni la zona”. In particolare i carabinieri di Casola Valsenio hanno dato inizio a un’operazione di salvataggio a cui hanno preso parte anche i vigili del fuoco volontari e alcuni contadini della zona. I sette animali sono stati avvistati in località “Rio Valle” nei pressi di un cimitero ormai in disuso. E così, i carabinieri hanno pensato di trasformare quel luogo in un ricovero per gli animali, le cui condizioni, come facilmente prevedibile, erano piuttosto precarie per ilfreddo e la fame. Uno dei cavalli, peraltro, zoppicava. Un’operazione complessa anche perché gli animali, ormai tornato allo stato brado, non si facevano avvicinare da nessuno. Così, dopo aver liberato la strada, i carabinieri hanno acquistato alcune balle di fierno e le hanno messe in una mangiatoia ricavata all’interno del muro che delimita l’ex cimitero. E di nuovo con l’aiuto di vigili del fuoco e volontari, è stata ripristinato quello che già in passato era un ricoverso per gli animali. Terminati i lavori, a tarda sera, tutte le pesrone coinvolte si sono allontanate sperando che l’odore del fierno attirasse nel recinto gli animali. E così è stato. Ed è allora che è scattato il provvedimento di sequestro preventivo e gli animali sono finiti sotto la custodia giudiziale dei carabinieri che hanno fatto intervenire un veterinario sul posto e in seguito hanno provveduto a trasferiril in un luogo più idoneo. Tutta l’operazione è stata seguita da Cristina D’aniello della Procura.

Una volta messi in salvo gli animali, i militari dell’arma hanno identificato la persona che avrebbe dovuto curarsi degli animali, un uomo di 68 anni, noto professionista della zona, che è stato denunciato per maltrattamento e abbandono di animali, oltre che per introduzione di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo. con lui sono stati denunciati in concorso anche i due soci dell’azienda agricola proprietaria della mandria di 65 e 66 anni che dovranno anche rispondere di inosservanza delle ordinanze sindacali.

Faenzanimali

I carabinieri durante l’operazione di salvataggio

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