Allarme Legambiente: «Glifosato per diserbare le aiuole a ridosso di Porto Corsini»

E il consigliere comunale Ancisi presenta un’interrogazione al sindaco perché teme violazioni del regolamento comunale

IMG 20180508 WA0003«Dove prima era possibile scorgere fioriture spontanee di Echium vulgaris, Sulla e Ginestra, ora non rimane che un deserto di seccume tipico di una probabile irrorazione di glifosato». Legambiente segnala un trattamento diserbante spietato in alcune aiuole che costeggiano via Baiona a mezzo chilometro da Porto Corsini, all’altezza della Pir. Il circolo Matelda si chiede la motivazione di tale gestione così superficiale e assolutamente non sostenibile da un punto di vista ambientale ed anche sanitario delle suddette aree e cosa può giustificare un intervento di tale portata. La segnalazione dell’associazione ambientalista è stata ripresa dal consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) che ha presentato un’interrogazione al sindaco per avere chiarimenti.

Teme che si possa trattare di glifosato, Legambiente ricorda che il principio attivo è oggetto di forte dibattito da quando nel 2015 la Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) lo ha definito un potenziale cancerogeno per l’uomo: «Non solo dannoso per l’uomo, ma per l’ecosistema intero, in quanto il suo metabolita è poi rintracciabile nei corsi d’acqua. Proprio per queste ragioni, nell’ambito pubblico sono state imposte delle restrizioni al suo utilizzo. Anche se si tratta di area privata, è comunque nell’interesse dei cittadini che abitano le zone vicine».

IMG 20180508 WA0001Per il consigliere di opposizione, anche di presidente della commissione consiliare “Ambiente, sanità pubblica e qualità della vita”, il fatto sembra poter riguardare il rispetto del regolamento del Verde vigente nel Comune di Ravenna: «In materia di difesa fito-sanitaria si afferma che “per la lotta contro gli agenti patogeni dovranno essere privilegiate le misure di tipo preventivo, volte a diminuire al massimo le condizioni di stress per le piante, migliorandone le condizioni di vita”. Di qui le disposizioni secondo cui “qualora fosse necessario intervenire chimicamente si dovranno preferibilmente utilizzare i principi attivi” quanto meno “non nocivi”; “le dosi d’impiego, l’epoca e le modalità di distribuzione dei prodotti dovranno essere tali da limitare la dispersione dei principi attivi nell’ambiente (macchine irroratrici efficienti, assenza di vento, ecc.)”, “è assolutamente vietato qualsiasi intervento nel periodo della fioritura”». Ancisi chiede al sindaco se intende disporre una verifica di quanto esposto da Legambiente, con particolare riguardo alla valutazione del fatto, in ciò avvalendosi della consulenza tecnica della società Azimut, gestore del verde pubblico comunale, nonché alla titolarità dei terreni in causa.

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