L’allarme del sindacato di polizia Sap per la decisione che coinvolge anche Ravenna: l’unità operativa sarà accorpata al reparto prevenzione crimine «diventando utili per azioni di impatto mediatico»
Stefano Paoloni, segretario generale del Sap: «Questa è una vera e propria operazione di smantellamento delle Uopi. Così facendo, non si fa altro che privare i cosiddetti obiettivi sensibili di efficienti unità di controllo che, in questi anni, hanno registrato risultati positivissimi. Tutto ciò rende le grandi città molto vulnerabili, compromettendo seriamente la sicurezza. Anziché allargare questo modello vincente alle città che attualmente ne sono prive si preferisce inspiegabilmente virare su di una sorta di pronto intervento specifico, da collocare di volta in volta, in questo o quello scenario di pericolo, anche prescindendo dal rischio di attentati eversivi. Uno strumento funzionante, in continua crescita che andrebbe perciò a perdere la sua caratteristica più utile a vantaggio di una duttilità di certo più funzionale alle logiche di risparmio e di immagine, che non all’efficacia nella protezione delle città. Di fatto, diventeranno unità itineranti da spendere per azioni di impatto mediatico. In buona sostanza l’attività di prevenzione e pronto intervento antiterroristico avverrà a giorni alterni. Ma che senso ha tutto ciò?».
Saranno assorbite dal reparto prevenzione crimine, le Uopi di Torino con sezione distaccata a Cuneo; Milano con sezione distaccata a Bolzano; Padova con sezioni distaccate a Trieste, Venezia e Verona; Genova; Bologna con sezione distaccata a Ravenna e Modena; Firenze con sezione distaccata a Livorno e Ancona; Roma; Napoli; Abbasanta con sezione distaccata a Cagliari; Lecce e Palermo.