Il colpo più ingente subito dalla catena ravennate: con i danni alla struttura si arriva a 100mila euro. Il titolare: «Purtroppo ormai non c’è nemmeno rabbia ma rassegnazione: siamo impotenti». Prodotti destinati al commercio online o sulle bancarelle
In azione una banda di ladri ben organizzata e dotata di mezzi. Lo dimostra la scena del crimine. I malviventi hanno aperto un varco nel tetto del capannone sul retro, di proprietà della stessa Sabbioni, e poi si sono calati all’interno riuscendo a schivare i sensori dell’allarme. Da lì hanno sfondato una parete che conduce al negozio e distrutto la centralina dell’antifurto. A quel punto hanno avuto mano libera per lavorare senza essere disturbati. Svuotando i ripiani del negozio e tagliando la cassaforte con un flessibile. Un colpo che può aver richiesto anche un paio di ore di lavoro. Per la fuga i ladri hanno sfondato dall’interno una porta che conduce sul retro dove, vista la mole di materiale asportato, doveva avere un veicolo capace di caricare tutto.
Per il titolare della catena, Maurizio Sabbioni, un misto di tristezza e orgoglio: da un lato quel senso di impotenza che lo porta a parlare di «rassegnazione di fronte a queste cose» ma dall’altro anche la voglia di non cedere che in 48 ore ha permesso di ripristinare le condizioni del negozio e riprendere la piena operatività. «Cerchiamo di trovare sempre nuovi mezzi per difenderci, dagli allarmi ai panettoni davanti alle vetrate per evitare le spaccate in auto, ma siamo ormai rassegnati ad essere nel mirino».
La merce rubata è destinata, probabilmente, al commercio online o sulla bancarelle: «Quando si trovano prodotti su internet a metà del nostro prezzo poi la gente pensa che siamo noi i ladri e invece i ladri sono quelli che hanno svuotato il nostro negozio e poi possono permettersi di rivendere le cose sottocosto».