L’operazione è partita da Forlì e ha portato in carcere 14 persone. L’associazione per delinquere aveva ramificazioni in molte città italiane
Circa 500 gli episodi di furto in un anno in diverse regioni del centro nord, con un danno stimato di 3,5 milioni di euro. Una volta sottratti, gli accumulatori, il cui costo medio è di circa 300 euro, venivano acquistati da ditte della provincia di Forlì-Cesena, che, dopo aver compiuto operazioni di riciclaggio finalizzate ad occultarne la provenienza delittuosa, li reinserivano nel mercato lecito e li rivendevano ad un’altra ditta che, ignorandone l’origine delittuosa, li inviava ad una società piombifera in Spagna per l’estrazione del piombo; oppure gli accumulatori venivano acquistati da ricettatori originari del Burkina Faso residenti in Italia, i quali fungevano da collettori nel traffico internazionale tra l’Italia e l’Africa, e, a loro volta, li rivendevano in Burkina Faso dove venivano utilizzati per rifornire di energia elettrica le abitazioni civili. Dodici dei 14 arrestati sono italiani, due gli originari del Burkina Faso.