Diga crollata, la Regione metterà in sicurezza l’argine del Ronco

Nell’incidente è morto un tecnico della Regione. Fascicolo di indagine affidato al sostituto procuratore Lucrezia Ciriello. Il presidente della Regione Bonaccini: «Attendiamo di chiarire dinamiche e responsabilità». Il Movimento 5 Stelle: «Il presidente chiarisca in aula»

L’area della chiusa di San Bartolo dove si è verificato l’incidente è stata dissequestrata dalla procura. Sarà l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ad occuparsi degli interventi di ripristino e messa in sicurezza dall’argine lungo il fiume Ronco dove ieri ha perso la vita Danilo Zavatta, tecnico collaboratore della Regione Emilia-Romagna. A curare i lavori sarà la stessa Agenzia, con il Servizio Area Romagna. Sempre oggi, l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, ha espresso personalmente la vicinanza della Regione ai famigliari del collaboratore che ha perso la vita.

Intanto arrivano le prime reazioni politiche.  La Regione, con il presidente Stefano Bonaccini, esprime la propria vicinanza alla famiglia del tecnico: «Non ci sono parole- ha detto il presidente Bonaccini- che possano recare conforto ad una famiglia colpita da un così grave dolore. Possiamo solo stringere in un grande abbraccio ideale i cari di Danilo Zavatta, scomparso tragicamente nel pomeriggio di ieri mentre era impegnato a svolgere il proprio lavoro». Il presidente attende «tutti gli accertamenti che verranno fatti, per chiarire dinamiche e responsabilità che hanno portato a un fatto così grave, perché la sicurezza sul lavoro deve essere un obiettivo di tutti. Da parte dell’intera Regione Emilia-Romagna- conclude- un sincero e commosso sentimento di cordoglio alla famiglia».

Arrivano però anche le prime richieste di chiarimenti. Il Movimento 5 Stelle, dopo l’espressione del cordoglio, dice che «è  sempre inaccettabile ogni incidente sul lavoro, che non può mai essere attribuito soltanto alla fatalità, ma che sempre e comunque può e deve essere evitato. Danilo Zavatta è morto mentre era impegnato nel collaudo di un impianto idroelettrico in un tratto interessato da cedimenti franosi».

La Regione «deve innanzitutto essere concretamente vicina, ora e in futuro, alla famiglia di Zavatta. E deve fare chiarezza sull’accaduto, sia per accertare le eventuali responsabilità, sia per evitare che si ripetano altre tragedie. Per questo chiediamo che la Giunta riferisca al più presto in Aula sull’accaduto e sulle iniziative che intende assumere. Non dobbiamo dimenticare che il nostro territorio è da anni ai primi posti per numero di morti sul lavoro.».

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