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    Categoria: cronaca

Il vicesindaco ammette l’errore dei vigili: il pittore in strada non andava cacciato

Chi non chiede soldi è estraneo alle disposizioni del regolamento comunale che impongono di dotarsi di una segnazione di inizio attività. Ancisi: «Il comandante della Pm si scuserà a nome dell’amministrazione. Spero che vadano anche gli assessori che erano presenti quando gli agenti sono intervenuti

La polizia municipale di Ravenna ha commesso un errore ad allontanare il pittore che nei giorni scorsi dipingeva una tela 50×60 su un cavalletto in piazza del Popolo. Lo ammette il vicesindaco con delega alla Pm, Eugenio Fusignani, in consiglio comunale dove risponde a un’interrogazione presentata dal consigliere Alvaro Ancisi (Lpr).

I vigili hanno applicato il regolamento comunale che prevede l’interruzione della performance e l’allontanamento degli artisti di strada sorpresi per la prima volta senza Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), con eventuale sanzione in caso di recidiva. Nel caso specifico invece quella regola non era da applicare. «Fusignani ha confermato quanto avevo dimostrato – riassume il decano dell’opposizione –: gli artisti su strada che non chiedono soldi a nessuno neppure ad offerta libera, sono estranei alle disposizioni di qualsiasi regolamento comunale: ragion per cui non devono presentare al Comune nessuna Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), come invece è stato costretto a fare il pittore, né sottoporsi alla Tosap (Tassa di occupazione di spazi e aree pubblici) se utilizzano attrezzi della loro arte, nel caso un cavalletto».

Il vicesindaco ha anche informato i consiglieri che il comandante della polizia municipale, Andrea Giacomini, si è già attivato per contattare il pittore, incontrarlo e porgergli le scuse dell’amministrazione comunale. «Ho detto a mia volta di poter facilitare il contatto, auspicando che all’incontro siano presenti anche gli assessori Gianandrea Baroncini, Ouidad Bakkali e Valentina Morigi, che l’artista riconoscerà in quanto presenti in strada al momento del controllo dei vigili».

Ancisi auspica che l’episodio sia l’occasione «per prendere atto, anche e soprattutto, che culturalmente gli artisti su strada o di strada non sono, anche se “poveri”, un’arte povera, bensì una risorsa della città degna di rispetto e considerazione. Io stesso ho scoperto in ritardo che il pittore allontanato, insieme al gemello pittore a sua volta, è stato oggetto, tra il 10 e il 17 di questo novembre, di una mostra pregevole, intitolata appunto “Gemelli d’arte”, avvenuta nella galleria Ni Art di Felice Nittolo, in via Anastagi».