Nasce una piattaforma web per il dialogo tra chat di quartiere e polizia municipale

Da gennaio al via il progetto Sicura Web: i referenti dei gruppi di vicinato che aderiscono potranno inserire in una rete riservata le segnalazioni ritenute più importanti, la centrale operativa vedrà tutto in tempo reale per valutare su quali fare approfondimenti

WhatsappA Ravenna il Comune chiama a raccolta il popolo delle chat di quartiere per trasformare quei telefonini in occhi e orecchie a servizio della polizia municipale per migliorare la sicurezza percepita. Da gennaio entrerà in funzione “Sicura Web”, una piattaforma accessibile via internet con computer, telefonino o tablet per consentire ai referenti dei gruppi nati sui social che aderiscono al progetto di convogliare verso la centrale operativa dei vigili urbani le segnalazioni ritenute più interessanti. Con una spesa complessivo di circa 15-20mila euro, la giunta ha affidato a una ditta informatica (Geographics) lo sviluppo di uno strumento che consente di strutturare le segnalazioni compilando campi fissi in modo che la mole di informazioni diventi anche un archivio al servizio delle analisi sulla sicurezza urbana.

In buona sostanza funzionerà così. Ogni gruppo di vicinato interessato a entrare nella rete (al momento sono quattro con diverse centinaia di cittadini coinvolti) dovrà scegliere al suo interno secondo propri criteri uno o più referenti. Potranno essere solo persone che abbiano gli stessi requisiti morali e penali richiesti per chi fa domanda di accesso ai concorsi pubblici. Solo a loro verranno date le credenziali di accesso alla piattaforma e saranno loro a dover valutare quali segnalazioni circolate nel gruppo che rappresentano (su Whatsapp, Facebook, Telegram…) vadano inoltrate alla polizia municipale. Con una chiara e rigida premessa: non è un servizio che sostituisce il 112. Per intenderci: il referente che assiste a un tentativo di furto di auto in strada deve chiamare il 112, il referente che nel suo gruppo legge di un’auto abbandonata in strada da giorni può inserire il dato nel sistema. Tutto in regime di volontariato.

Le segnalazioni sono raggruppate in sette macrocategorie: danni, furti, persone, rapine, schiamazzi, truffe, veicoli. Ognuna di queste ha delle specifiche. Ogni segnalazione va localizzata geograficamente andando a creare una mappa dell’insicurezza. Al persone della centrale operativa spetterà il compito di validare quelle segnalazioni ed eventualmente lavorarci con il proprio personale.

Il sistema è stato realizzato negli ultimi mesi e in queste settimane è in fase di test con 5 dei 50 referenti che oggi già collaborano con la polizia municipale senza piattaforme dedicate ma solo con chat Whatsapp. L’iniziativa è stata presentata dal vicesindaco Eugenio Fusignani e dal comandante Andrea Giacomini, entrambi concordi nella convinzione che dare un inquadramento strutturale alla spontaneità volontaria dei cittadini possa essere un vantaggio per il lavoro della polizia municipale e quindi per la cittadinanza.

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