Dopo l’inchiesta su un presunto cartello tra le agenzie di Bologna, la Regione si muove e convoca le direzioni di tutte le aziende sanitarie
Fra le misure che la Regione punta a introdurre c’è anche la regolamentazione informatizzata degli accessi degli addetti delle imprese di onoranze funebri alle strutture sanitarie e alle camere mortuarie. Si valuterà la possibilità di utilizzare la piattaforma gestionale automatizzata e le modalità che già vengono utilizzate per altre categorie di professionisti, registrati sulla piattaforma stessa e dotati di cartellino identificativo, che riporti il nominativo e l’azienda di dipendenza. Regole che potranno cominciare a valere anche per chi lavora per le aziende funebri, costituendo fra l’altro uno strumento di contrasto al lavoro irregolare e più in generale al fenomeno del “nero”. Sarà così possibile registrare informaticamente gli accessi. E ancora, andrà rafforzata la rotazione del personale pubblico, così come previsto dalle stesse indicazioni regionali e dalle norme anticorruzione.
«Ciò che è emerso e che sta emergendo dall’inchiesta condotta dalla procura di Bologna – afferma l’assessore regionale Sergio Venturi, che oggi ha incontrato in viale Aldo Moro l’assessore alla Sanità del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi – è un fatto gravissimo, che ci sdegna profondamente. Su questo, voglio ribadire ciò che ho già detto subito dopo la conferenza stampa degli inquirenti, che di nuovo ringrazio, giovedì scorso: è vergognoso che si calpesti il dolore per la perdita di una persona cara arrivando al punto di sfruttarlo per fare soldi. È quanto di peggio, e di inumano, si possa pensare. Anche per questo, e per rispetto dei famigliari coinvolti, abbiamo il dovere di capire cosa non ha funzionato e di farlo in fretta. Parliamo di un settore molto delicato, che richiede una soglia di attenzione altissima».
Il nucleo regionale di audit coordinerà quindi le funzioni di verifica, controllo, revisione e valutazione delle attività e delle procedure adottate da ogni azienda sanitaria, per certificarne la conformità ai requisiti legali, alle linee guida regionali e alle migliori pratiche esistenti. Al suo interno, uno specifico gruppo si occuperà di verificare, anche direttamente e senza preavviso, il rispetto delle regole e delle procedure messe in campo.