Bimbi non vaccinati respinti: tensione tra maestre e no vax, carabinieri a scuola

La dirigente scolastica di tre materne denuncia minacce, offese e violazioni della privacy da parte di esponenti di un movimento anti vaccini. Il comitato Articolo 32 parla invece di abuso di potere dei dirigenti. Bambini accolti per evitare l’abbandono di minori

112 CarabinieriIn due scuole dell’infanzia di Faenza e una di Brisighella alcune maestre avrebbero ricevuto offese e minacce da genitori aderenti a un movimento no vax che volevano mandare a scuola i propri figli non vaccinati anche dopo il 10 marzo, limite stabilito dalla legge per regolarizzare le posizioni dei bambini. Le insegnanti sarebbe state anche fotografate dai genitori. A Brisighella per tre mattine sono intervenuti i carabinieri ma la situazione continua a ripetersi. A denunciare i fatti è Paola Fiorentini, dirigente dei due istituti comprensivi interessanti Matteucci e Pazzi, con una lettera inviata ai giornali: «I genitori no vax – scrive Fiorentini – hanno lasciato i bambini all’interno del plesso, in modo tale che le docenti sono state obbligate a riceverli per evitare l’abbandono di minori».

La Legge Lorenzin (Dl 73/2017) e la successiva legge 108/2018 impongono ai genitori dei bambini in età 0-6 anni l’obbligo di vaccinazioni per l’accesso ai nidi e alle scuole dell’Infanzia. Dal 10 marzo è vietata la frequenza ai bambini non vaccinati, pur mantenendo l’iscrizione e il permesso di rientro una volta che sia presentata la necessaria documentazione. «Negli anni i genitori degli alunni non vaccinati dei due istituti comprensivi che dirigo sono stati ripetutamente sollecitati da parte del personale di segreteria in carico al settore alunni. Nei primi tempi hanno fornito domanda di appuntamento all’Asl, appuntamento sempre disatteso, ma a partire da settembre 2018 non è stata presentato nessun documento in proposito. La scorsa settimana questi genitori sono stati avvisati dalle docenti prima, tramite raccomandata poi, che i bambini non potevano più essere accolti».

È a questo punto che la tensione è salita. «Per tutta questa settimana si sono presentati ugualmente alle scuole, spesso accompagnati da persone che non si sono identificate appartementi al comitato Articolo 32 Libertà e salute e, con toni arroganti e minacciosi hanno aggredito verbalmente le maestre. Le offese sono state molto pesanti e a ciò si aggiunge che questi estranei non identificati si sono permessi di entrare nelle scuole, registrare e fotografare le docenti, con palese violazione della privacy. Il tutto è avvenuto davanti ad altri genitori e ai bambini del plesso».

Fiorentini non nasconde la sua fruastrazione: «Come dirigente statale e soprattutto come cittadina italiana rispettosa delle leggi, mi chiedo se è possibile offendere delle lavoratrici che applicano la legge. Mi chiedo anche se ha senso proporre ai ragazzi lezioni contro il bullismo quando la scuola è vittima di questi gravi episodi di bullismo, senza rispetto dei lavoratori, degli altri genitori e soprattutto dei bambini che vivono in una atmosfera minacciosa, per non parlare della totale mancanza di rispetto per coloro che per vari motivi sono immuno-depressi e quindi si trovano esposti a pericoli per il totale egoismo di pochi facinorosi».

Il comitato no vax Articolo 32 vede le cose in maniera opposta: «Il termine del 10 marzo introdotto dal decreto Milleproroghe è applicabile solamente a coloro che hanno “autocertificato le vaccinazioni obbligatorie già effettuate” al momento dell’iscrizione a scuola in settembre. Per chi ha ottenuto l’ammissione alle materne ed alle scuole per l’infanzia in forza di “formale richiesta di vaccinazione” trasmessa all’Asl, così come espressamente previsto dalla legge vigente e dalle circolari del Miur. La “formale richiesta di vaccinazione” trasmessa all’Asl, è stata consegnata a tutti gli istituti scolastici. La stessa Legge 119/2017 prevede anche “il tempo” entro il quale andrà eseguita la vaccinazione obbligatoria, che, appunto, andrà eseguita entro la fine dell’anno scolastico».

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