Presidio il 17 aprile nell’ambito di una mobilitazione nazionale
«Il contratto di lavoro, per quel che attiene la parte economica – commenta il sindacato – è scaduto da ormai 4 mesi. La coda contrattuale e la parte normativa relative al vecchio accordo non interessano evidentemente al governo che, ancora, non ci convoca. Una inerzia e un paradosso inaccettabili che mortificano le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria, i quali ad aprile dovranno accontentarsi degli spiccioli relativi alla vacanza contrattuale. Per questo abbiamo deciso di avviare un percorso di mobilitazione in tutti gli uffici della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria per sensibilizzare, oltre alla categoria, l’intera società civile. Non ci stiamo ad essere prigionieri di un uso propagandistico della sicurezza per fini elettorali. Il lavoro prezioso che viene svolto quotidianamente a tutela dei cittadini e delle istituzioni merita di essere valorizzato nelle condizioni di vita, di lavoro e nel riconoscimento economico. Solo il rinnovo del contratto può restituire agli operatori di Polizia piena dignità».