Coronavirus, ufficiale: scuole chiuse in provincia di Ravenna fino all’8 marzo

Ferma l’attività anche di nidi e università anche in Lombardia e Veneto. Lo ha deciso la nuova giunta della Regione. Si valuta di riaprire musei e luoghi di cultura con accessi limitati

Le scuole in Emilia-Romagna, e quindi anche in tutta la provincia di Ravenna, resteranno chiuse un’altra settimana per contenere la diffusione del nuovo coronavirus. La riapertura al momento è quindi prevista per lunedì 9 marzo. Lo ha deciso la nuova giunta della Regione, in accordo con il Governo. Prorogata quindi l’ordinanza del 23 febbraio che al momento imponeva la chiusura fino a domani, domenica 1 marzo. La chiusura permane in vigore anche per università e nidi. Il provvedimento ha valore anche in Lombardia e Veneto.

Restano i divieti per tutte le attività che determinano significativi assembramenti di persone, ma il presidente della Regione Stefano Bonaccini fa sapere che «si sta valutando la possibilità per le attività culturali e di spettacolo di un accesso limitato e disciplinato, tale da salvaguardare le condizioni di sicurezza sanitaria delle persone».

La decisione per l’attività scolastica deriva dalle valutazioni del Comitato Tecnico Scientifico – che oltre all’Istituto superiore di sanità è stato potenziato con l’interessamento dei presidenti delle Società scientifiche competenti per materia sul Coronavirus -, e dall’indicazione del Governo per garantire una omogeneità degli interventi.

Intanto salgono a 189 i casi di positività in regione sulla base di1.434 test effettuati (dati aggiornati alle 12 di oggi, 29 febbraio). In sintesi: 119 sono i casi positivi rilevati a Piacenza, 35 a Parma, 19 a Modena, 9 a Rimini, 4 a Reggio Emilia, 2 a Bologna, 1 a Ravenna.  Per tutti i dati va tenuto presente che il dettaglio provinciale si riferisce non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi. In alcuni casi le due cose possono coincidere (come nel caso del 21enne di Lugo).

La maggioranza delle persone positive continua a presentare sintomi modesti come un leggero rialzo della temperatura e più della metà – per l’esattezza 97 – sta seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, senza bisogno di ricovero in ospedale. Sono 12 i pazienti asintomatici. I ricoverati sono 79 cui vanno aggiunti 10 pazienti in terapia intensiva. Restano 2 i casi di decesso, persone anziane debilitate da pregresse patologie.

Nella giornata odierna si è insediata ed è operativa  l’Unità di crisi regionale sulla Covid-19  che agisce in costante contatto con il Comitato operativo nazionale ed è composta  dal presidente Stefano Bonaccini, che la presiede, dal Prefetto di Bologna (o un suo delegato), dall’assessore alle politiche per la Salute, Raffaele Donini, dall’assessore alla Protezione Civile, Irene Priolo, dal Direttore generale cura della persona, salute e welfare e da quello dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, nonché da un rappresentante di Anci e Upi Emilia-Romagna.

Da oggi sono in vigore i nuovi orari del numero verde della Regione per informazioni sanitarie. Si può pertanto telefonare allo 800.033.033 7 giorni su 7, dalle 8.30 alle 18.

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