Richiedenti asilo sfruttati nei campi per 50 euro al mese, quattro arresti

Dormivano su un materasso a terra e senza acqua calda in un casolare isolato a Bagnara di Romagna

Caporalato Arresti Ansa 2

Il casolare dove dormivano le persone sfruttate (foto Ansa)

Cinquanta euro al mese per raccogliere frutta e verdura o potare gli alberi, lavorando fino a 80 ore alla settimana. Così sono stati trattati, secondo le indagini della squadra mobile di Forlì (riprendiamo qui un’agenzia dell’Ansa) circa 45 richiedenti asilo, in gran parte pachistani e afghani, sfruttati nei campi da un’organizzazione che li alloggiava in casolari senza acqua calda e con poco cibo e materassi a terra.

Su disposizione del Gip di Forlì – continua l’Ansa – la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia in carcere nei confronti di 4 pachistani, nell’ambito di un’operazione contro il “caporalato”, con l’ispettorato del lavoro e l’Inail. Gli indagati avrebbero reclutato direttamente i lavoratori, minacciati e intimiditi, accompagnati controllati quotidianamente, oltre che individuato e gestito i committenti. Si stima che abbiano guadagnato dagli 80 ai 100mila euro, inviati attraverso i canali western union o money gram in Pachistan su conti di persone fittizie.

Denunciati anche titolari di aziende agricole romagnole che hanno impiegato gli stranieri.  Si tratterebbe in particolare di sei aziende agricole tra cui anche una a Bagnara di Romagna, in provincia di Ravenna. Proprio Bagnara era la “base operativa” dei caporali, con il casolare agricolo isolato dove venivano ricoverati e isolati i lavoratori sfruttati. Costretti a dormire in un alloggio fatiscente costituito da un materasso in terra e servizi sporchi e insufficienti, per esempio neanche la disponibilità dell’acqua calda o cibo a sufficienza.

«In merito alla deplorevole vicenda sullo sfruttamento di manodopera e caporalato – commenta il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale – voglio ringraziare e complimentarmi con le istituzioni, le forze dell’ordine e di polizia per la pronta ed efficiente risposta che attraverso le indagini ha rivelato una situazione di gravissima illegalità, portando all’arresto di quattro persone. Voglio dirlo chiaramente, quello che è successo è inaccettabile e il nostro territorio e la nostra comunità, che si basa soprattutto sui valori come l’accoglienza, l’equità e la sicurezza sul lavoro, non può assolutamente tolleralo».

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