La condanna di Anpi, sindaci e anche della Lega, che risponde al Pd
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Un comportamento «vile ed arrogante», scrive l’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, sezione di Lugo, che difende la polizia locale «che, con grande impegno e carico di lavoro, sta affrontando le problematiche che ogni giorno si presentano causa il Covid 19. Ciò che soprattutto indigna è il fatto che ci siano ancora persone che non riconoscano e rispettino l’operato di coloro che rischiano giornalmente per la sicurezza di tutti, indipendentemente dall’attività che svolgono».
«Scritte e simboli nazifascisti – continua la nota dell’Anpi – non solo offendono la Polizia Locale ma, in ogni caso e sempre, tutta la cittadinanza e sono dimostrazione di odio da perseguire specie in un Comune che già molti anni fa si dichiarò chiuso al fascismo. Questi episodi di violenza e vigliaccheria dimostrano che la democrazia, la legalità, la libertà e l’uguaglianza sono oggi ancora in pericolo ed è per questo che vanno prontamente denunciati».
In queste ore a condannare i cartelli erano stati anche il sindaco di Lugo Davide Ranalli e il sindaco di Massa Lombarda con delega alla Sicurezza dell’Unione della Bassa Romagna, Daniele Bassi, seguiti poi da Enrico Zini e Samantha Gardin, rispettivamente capogruppo nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e segretaria provinciale della Lega, che condannano il gesto e rispondono ai sindaci. «Un paragone inaccettabile – scrive Zini – anche se volutamente provocatorio ed evocativo della stanchezza, soprattutto mentale, che la popolazione sta sperimentanto in questa quarantena. Il cartello evocava un ignobile paragone e non un “inneggiamento” come il Pd locale vorrebbe far credere».
Zini conclude: «Consideriamo altresì inaccettabile fare subdoli riferimenti e allusioni tra “forze di minoranza” e “nazifascismo” sulla base della becera strumentalizzazione retorica perpretrata dalla sinistra di ciò che rappresenta il 25 aprile. Qui il tema è un altro, i nostri agenti».