La richiesta dell’assessorato alle Politiche di genere dopo la campagna dell’associazione Pro Vita & Famiglia che paragona il farmaco a un veleno
L’ordine di rimuovere i manifesti è stato inoltrato ieri, 14 dicembre, a Ravenna Entrate, la società comunale che si occupa delle affissioni: «Ritengo tale comunicazione altamente disinformativa e lesiva della dignità della donna e della libertà di scelta. L’interruzione volontaria della gravidanza è legale in Italia dal 1978 grazie alla Legge 194 e confermata da referendum popolare. Ritengo pertanto doveroso chiedervi l’immediata rimozione dai pannelli di competenza comunale».
L’associazione parla di gesto codardo, subdolo e meschino: «A Ravenna i responsabili di questo vergognoso bavaglio hanno lanciato il sasso e poi nascosto la mano. A loro diciamo: potete anche uscire allo scoperto, perché tanto non ci fermerete». Come mostra la foto allegata al comunicato stampa della San Michele Arcangelo, la rimozione dei manifesti è avvenuta con la copertura tramite altri fogli di carta: circostanza che lascia ipotizzare non un atto vandalico ma piuttosto l’esito della richiesta dell’assessorato.