Il Comune fa rimuovere i manifesti contro la pillola abortiva Ru486

La richiesta dell’assessorato alle Politiche di genere dopo la campagna dell’associazione Pro Vita & Famiglia che paragona il farmaco a un veleno

Ravenna 03L’assessora alle Politiche di genere del Comune di Ravenna, Ouidad Bakkali, ha fatto rimuovere la campagna affissioni promossa dall’associazione Pro Vita & Famiglia contro la pillola abortiva Ru486. «Terribili manifesti che comparano la Ru486 ad un veleno – scrive Bakkali su Facebook –. Questa campagna offende la cultura medico-scientifica diffondendo falsità. Ancora una volta si colpevolizzano le scelte delle donne, si offende la nostra intelligenza e aggredisce il dolore di tante». 

L’ordine di rimuovere i manifesti è stato inoltrato ieri, 14 dicembre, a Ravenna Entrate, la società comunale che si occupa delle affissioni: «Ritengo tale comunicazione altamente disinformativa e lesiva della dignità della donna e della libertà di scelta. L’interruzione volontaria della gravidanza è legale in Italia dal 1978 grazie alla Legge 194 e confermata da referendum popolare. Ritengo pertanto doveroso chiedervi l’immediata rimozione dai pannelli di competenza comunale».

Manifesto RimossoOggi l’associazione San Michele Arcangelo, spalla del movimento Pro Vita & Famiglia in questa iniziativa, lamenta la rimozione: «La censura politically correct ha colpito anche a Ravenna, dove i poster appena affissi per denunciare la disinformazione sull’aborto farmacologico sono stati rimossi in meno di 24 ore. L’organizzazione antiabortista difende la scelta di utilizzare la parola “veleno”: «Non si può tacere che la RU486 può causare emorragie, gravidanze extra uterine, infezioni, setticemie, distruzione del sistema immunitario, depressione e anche la morte».

L’associazione parla di gesto codardo, subdolo e meschino: «A Ravenna i responsabili di questo vergognoso bavaglio hanno lanciato il sasso e poi nascosto la mano. A loro diciamo: potete anche uscire allo scoperto, perché tanto non ci fermerete». Come mostra la foto allegata al comunicato stampa della San Michele Arcangelo, la rimozione dei manifesti è avvenuta con la copertura tramite altri fogli di carta: circostanza che lascia ipotizzare non un atto vandalico ma piuttosto l’esito della richiesta dell’assessorato.

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