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    Categoria: cronaca

Sciopero al Molino Spadoni: «Non aderisce al rinnovo del contratto nazionale»

Giornata di mobilitazione il 13 marzo. I sindacati segnalano che è l’unica azienda dell’industria alimentare in provincia che ancora tarda ad applicare gli accordi firmati a gennaio

Una veduta aerea della sede del Molino Spadoni a Coccolia

I sindacati denunciano che i lavoratori del Molino Spadoni sono gli unici nel settore dell’industria alimentare in provincia di Ravenna a restare esclusi dal rinnovo del contratto nazionale: Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil proclamano lo sciopero generale di tutti gli occupati Spadoni per il 13 marzo.

«Il 25 gennaio – si legge in una nota dei rappresentanti dei lavoratori – è stata sottoscritta la stesura definitiva del contratto collettivo nazionale (Ccnl) per l’industria alimentare 2019-2023 con dodici associazioni datoriali del settore. Questo atto consolida l’ottimo risultato raggiunto attraverso l’azione delle tre sigle sindacali, unita a quella dei lavoratori del settore. Siamo di fronte a un rinnovo di grande valore che, oltre all’aumento salariale, riconosce alcuni aspetti normativi fondamentali come la classificazione del personale che andrà a definire le figure professionali di domani e il rafforzamento della formazione, attraverso il coinvolgimento di università e istituti di ricerca, in linea con gli obiettivi che il nostro Paese si pone, all’interno del contesto europeo, in materia di digitalizzazione e di green economy, quindi di una nuova economia che richiede lavoratori qualificati».

I sindacati comunicano che restano tre le associazioni che non hanno ancora aderito al rinnovo del Ccnl e una sola azienda su tutto il territorio della provincia di Ravenna: il Molino Spadoni. «Nonostante i vari solleciti fatti, siamo ancora oggi di fronte a una netta chiusura e a molti lavoratori senza il rinnovo del loro contratto nazionale. Confermiamo la nostra azione di lotta, attraverso il blocco degli straordinari, delle flessibilità e delle prestazioni aggiuntive, e proclamiamo lo sciopero».