Covid, la terza ondata ha toccato il picco. Da Natale raddoppiato il totale dei casi

In provincia di Ravenna il 16 marzo i dati più alti per media dei nuovi contagi e incidenza settimanale ogni 100mila abitanti. Al 22 marzo quasi cinquemila casi attivi: il 5 percento ha bisogno di ricovero. Prosegue la campagna vaccinale: ventimila persone hanno già avuto la seconda dose

Il 16 marzo la pandemia di Covid-19 ha toccato il picco della terza ondata in provincia di Ravenna per quanto riguarda la diffusione del contagio. Lo dicono i dati: quel giorno la media mobile dei nuovi casi su sette giorni è stata 253 e l’incidenza settimanale dei nuovi casi ogni centomila abitanti è arrivata a 454 (in quel periodo Ravenna è stata tra le prime dieci province in Italia). Da quel giorno le due curve sono in discesa, come si vede dai grafici elaborati da R&D.

Si può sottolineare che quei numeri non erano mai stati toccati prima nel nostro territorio: il dato dell’incidenza era stato 365 a fine novembre (seconda ondata) e addirittura non aveva superato 71 esattamente un anno fa quando la prima ondata nel Ravennate era quasi inesistente.

Un’altra conferma del raggiungimento del picco viene guardando i dati dal lunedì alla domenica: la settimana 8-14 marzo ha avuto 1.649 contagi, il massimo dall’inizio delle diffusione del virus. La settimana successiva (15-21) si è scesi a 1.537.

Per vedere un allentamento della pressione sulle strutture ospedaliere bisognerà aspettare ancora: il 22 marzo infatti in provincia i casi attivi, cioè le persone alle prese con la malattia dopo un tampone positivo, erano 4.762. Sette giorni prima erano quattrocento in meno. Il tasso di quelli che necessitano di ricovero è attorno al 5 percento, per gli altri è sufficiente l’isolamento domiciliare perché asintomatici o con sintomi compatibili con la permanenza a casa.

Il 24 marzo il totale delle diagnosi accertate in tredici mesi in provincia ha superato quota 25mila (erano la metà a Natale): di questi il 75 percento è guarito mentre quasi novecento sono morti. In particolare i decessi sono tornati a picchiare duro nell’ultimo periodo: 23 nella settimana 15-21 marzo.

Infine il punto sulla campagna vaccinale: al 22 marzo 20mila persone avevano completato il percorso avendo ricevuto due dosi (altre 11mila hanno avuto la prima). E poi 3.882 insegnanti hanno avuto il farmaco dai medici di base. Attualmente l’Ausl Romagna sta somministrando quasi esclusivamente il siero di Astrazeneca: le fiale ricevute da Pfizer e Moderna infatti sono esaurite rispettivamente al 99 e 94 percento.

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