Morì colpita da un sasso alla testa in una gita in montagna, 5 persone a processo

Nel 2019 l’incidente in Abruzzo che coinvolse una 56enne ravennate durante un’escursione guidata nel parco della Majella. Secondo l’accusa ci furono omissioni nell’adozione delle cautele necessarie

Sandra Zanchini

Per la morte di una 56enne ravennate, colpita da un masso alla testa durante un’escursione lungo il sentiero per le Gole di Fara San Martino in Abruzzo nel 2019, andranno a processo cinque persone con l’accusa di omicidio colposo. Il 22 giugno di quell’anno Sandra Zanchini con il marito faceva parte di un gruppo in una escursione guidata: percorrendo il sentiero senza indossare alcun particolare dispositivo di protezione individuale venne colpita alla testa da un frammento di roccia staccatosi dalla parete soprastante. La donna morì il 2 luglio.

Secondo l’accusa vi fu omissione nell’adozione di opportune cautele e, in particolare, all’ingresso e lungo il tragitto del sentiero di pertinenza del Comune, e cogestito con l’ente parco, di cartelli indicatori del pericolo di caduta massi e delle precauzioni da adottare, e ciò nonostante il fatto che l’area e le stesse pareti sovrastanti il sentiero fossero state interessate anche in tempi recenti da smottamenti. L’accusa sottolinea anche la mancanza di caschetti protettivi.

Sotto processo il sindaco di Fara San Martino, il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, il legale rappresentante dell’ente Parco nazionale della Majella, il direttore facente funzione all’epoca dell’Ente parco e l’accompagnatore dell’escursione guidata: prima udienza del processo il 27 settembre. Si sono costituti parte civile il marito, le figlie, i genitori e la sorella della vittima.

 

 

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