L’ex comandante di Comacchio: «Ai carabinieri arrivò un esposto che accusava Tasca»

Achille Foggetti era al vertice della compagnia dei lidi ferraresi con il grado di capitano, si congedò come generale: in corte d’assise la testimonianza sul documento anonimo che collegava il militare condannato per il delitto Vetrano anche alla morte del 21enne di Alfonsine nel 1987

CarabinieriAl comando generale dei carabinieri di Roma alla fine degli anni ’80 arrivò un esposto anonimo in cui si sosteneva il coinvolgimento del carabiniere Orazio Tasca negli omicidi di Pierpaolo Minguzzi e Sebastiano Vetrano nel 1987, rispettivamente il figlio di una famiglia di imprenditori di Alfonsine e un altro carabiniere di Ravenna. Quando l’esposto arrivò, Tasca era già tra gli accusati del secondo delitto perché arrestato in flagranza al momento della sparatoria, mentre non era accusato dell’altro omicidio. E non lo sarà fino al 2018 quando è stato riaperto il fascicolo. Eppure l’Arma inviò un suo uomo ad Alfonsine per accertare la fondatezza dell’esposto. Questa è la sintesi della deposizione di Achille Foggetti, congedatosi dal Corpo con il grado di generale e comandante della compagnia di Comacchio all’epoca dei fatti. Foggetti è stato chiamato a testimoniare stamani, 12 luglio, nel processo per l’omicidio di Minguzzi. Tra gli imputati ci sono, oltre a Tasca, un altro carabiniere di Alfonsine (Angelo Del Dotto) e un idraulico amico dei due (Alfredo Tarroni).

Foggetti venne a conoscenza dell’esposto per un rapporto di conoscenza precedente con il carabiniere inviato dal comando generale per le indagini: «Ci conoscevamo da precedenti incarichi e sapendo che io ero a Comacchio e avevamo seguito le indagini dell’omicidio Minguzzi mi venne a fare visita informalmente».

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