Si rifiuta di fare il tampone ed evita l’espulsione dall’Italia

Un 42enne con precedenti, fermato due volte in pochi giorni dalla polizia, senza green pass non può essere rimpatriato

Cie Torino

Il Cie di Torino, dove sarebbe dovuto andare il 42enne fermato a Ravenna

Il 15 ottobre aveva ricevuto un ordine di espulsione coattiva dall’Italia da parte del questore di Ravenna, ma il giorno seguente si era rifiutato categoricamente di sottoporsi al tampone, necessario invece per ottenere il green pass richiesto all’ingresso del Cie (i centri per l’identificazione e la successiva espulsione). Ed era stato rilasciato, con il semplice provvedimento di espulsione in mano. Una ventina di giorni dopo, nel pomeriggio di mercoledì (3 novembre), l’uomo è stata nuovamente fermato dai poliziotti nel Ravennate e ha nuovamente rifiutato il tampone, tornando libero – seppur irregolare in Italia – già in serata.

La vicenda (che vede protagonista un 42enne nordafricano con svariati precedenti penali) è raccontata in un articolo a firma Federico Spadoni sul Corriere Romagna in edicola oggi, 5 novembre.

Di fatto si tratta di uno stratagemma reso possibile dalla burocrazia, oltre che dell’effetto paradossale dell’introduzione del green pass, obbligatorio per entrare in uno dei Cie sparsi nella Penisola, dove gli immigrati non in regola con il permesso di soggiorno e destinatari di decreto di espulsione coattiva attendono il volo per tornare in patria.

Senza l’ingresso in uno di questi centri, il rispetto del provvedimento di espulsione è lasciato invece di fatto alla discrezionalità delle persone che lo ricevono.

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