Rimosso l’ultimo troncone da 800 tonnellate: Piomboni liberato dal relitto Berkan

Quello che resta del mercantile turco dopo quattro anni in acqua è stato posizionato su un pontone per essere trasportato a Piombino e demolito

IMG 20211120 WA0025L’ultimo troncone da 800 tonnellate del relitto della motonave Berkan B è stato rimosso stamani, 20 novembre, dal canale Piomboni al porto di Ravenna. Si tratta del mercantile turco che affondò parzialmente nel 2017 a ridosso della banchina della penisola Trattaroli per un errore nella proceduta di demolizione.

Per poter effettuare le complesse operazioni di sollevamento dell’ultimo troncone, l’azienda Fagioli ha sviluppato una soluzione tecnica che definisce «probabilmente mai adottata in Italia»: un tiro combinato di tre gru tralicciate della portata complessiva di 1.750 tonnellate posizionate su un mezzo navale. Le gru hanno preso carico in modo graduale durante la notte fino al sollevamento finale e successivo posizionamento, avvenuto durante la mattinata, su una chiatta oceanica precedentemente allestita. Il pontone inizierà il suo ultimo viaggio verso il cantiere di demolizione di Piombino.

IMG 20211120 WA0010«Il progetto è stato particolarmente impegnativo dal punto di vista prima ingegneristico e poi operativo – si legge in un comunicato della Fagioli – anche a causa della differenza riscontrata tra i dati tecnici storici di riferimento della nave e quelli realmente riscontrati durante le varie attività di progetto». Per l’operazione Fagioli ha impegnato oltre 40mila ore di lavoro tra ingegneria e tecnici specializzati.

«Il recupero del relitto della Berkan B – ha affermato Fabio Belli, amministratore delegato Fagioli – è stato un’altra impresa unica nel suo genere che ha visto i tecnici Fagioli protagonisti grazie alla propria indiscussa capacità tecnico-operativa che ha consentito lo svolgimento dei lavori nel rispetto dei più alti standard di qualità, sicurezza e attenzione all’ambiente».

Come noto, attorno all’affondamento della Berkan è in corso un processo in tribunale che vede imputati il presidente e il segretario dell’Autorità portuale, Daniele Rossi e Paolo Ferrandino.

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