Quello che resta del mercantile turco dopo quattro anni in acqua è stato posizionato su un pontone per essere trasportato a Piombino e demolito
Per poter effettuare le complesse operazioni di sollevamento dell’ultimo troncone, l’azienda Fagioli ha sviluppato una soluzione tecnica che definisce «probabilmente mai adottata in Italia»: un tiro combinato di tre gru tralicciate della portata complessiva di 1.750 tonnellate posizionate su un mezzo navale. Le gru hanno preso carico in modo graduale durante la notte fino al sollevamento finale e successivo posizionamento, avvenuto durante la mattinata, su una chiatta oceanica precedentemente allestita. Il pontone inizierà il suo ultimo viaggio verso il cantiere di demolizione di Piombino.
«Il recupero del relitto della Berkan B – ha affermato Fabio Belli, amministratore delegato Fagioli – è stato un’altra impresa unica nel suo genere che ha visto i tecnici Fagioli protagonisti grazie alla propria indiscussa capacità tecnico-operativa che ha consentito lo svolgimento dei lavori nel rispetto dei più alti standard di qualità, sicurezza e attenzione all’ambiente».
Come noto, attorno all’affondamento della Berkan è in corso un processo in tribunale che vede imputati il presidente e il segretario dell’Autorità portuale, Daniele Rossi e Paolo Ferrandino.