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    Categoria: cronaca

Primo giorno di vaccini ai bimbi: 80 iniezioni tra palloncini e nasi da clown

Al Cmp di Ravenna sono cominciate le somministrazioni per la fascia di età 5-11: clima di festa con i clown dell’associazione Perepè Tazum e periodo di osservazione post vaccino con lettura di fiabe

Nel primo giorno di vaccinazione anti-Covid per la fascia di età 5-11 anni, giovedì 16 dicembre, sono state 80 le somministrazioni in provincia di Ravenna (60 prenotati in autonomia e venti chiamati dalla pediatria di comunità perché soggetti fragili). In totale in Romagna erano in calendario 260 appuntamenti (1.667 in totale in regione). Le prenotazioni si sono aperte dal 13 dicembre.

A ieri, il numero totale di prenotati under 12 in Emilia-Romagna era pari a 15.344, a cui si aggiungono gli sms con la proposta di data di Modena (oltre 40mila). Le prenotazioni sono sempre aperte tramite i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP; sono inoltre previste ulteriori modalità che le Aziende sanitarie comunicheranno sui rispettivi territori.

Al Cmp di Ravenna, dove oggi si sono svolte tutte le iniezioni, il clima è stato reso più disteso dai clown dell’associazione onlus Perepè Tazum e accompagnati, durante il periodo di osservazione post vaccino, dalla lettura di fiabe delle volontarie dell’associazione “Nati per leggere”.

Come noto, a bambine e bambini viene somministrato il vaccino Comirnaty di Pfizer-Biontech con una dose ridotta (un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti) e con formulazione specifica. La vaccinazione avverrà in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.

«Procedere in maniera rapida ed efficace con le vaccinazioni per i giovanissimi è fondamentale – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Abbiamo avuto buone risposte iniziali per quanto riguarda le prenotazioni, ma adesso è importante che le adesioni crescano. Ringrazio i genitori che hanno già fatto questa scelta per tutelare i propri figli, e tutti i pediatri, a partire da quelli di libera scelta, che come presidio sanitario più vicino alle famiglie stanno svolgendo un’importante opera di informazione, rassicurazione e convincimento».